Expo, Renzi: “Non molliamo”. Ma Grillo attacca: “Una rapina”

Politica

Il premier a Milano dopo le inchieste e gli arresti: "Stato più forte dei ladri". Anche il leader M5S nel capoluogo lombardo: "Bloccheremo tutto". Intanto sale lo scontro in Procura, Bruti Liberati contro Robledo: "Ha intralciato indagini". LIVEBLOG

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Nessuna marcia indietro sull'Expo. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Milano per ribadire con forza la centralità dell'Expo, ha garantito: "Non ci lasceremo rubare il futuro dai ladri. Chi ruba va fermato ma non si fermano le opere, si fermano i ladri". E ancora: "Sono qui, a dispetto dei sondaggi - ha aggiunto Renzi - per dire che il governo farà la sua parte. Non bisogna mollare, bisogna vincere la sfida dell'Expo".
Ma a Milano nella giornata del 13 maggio è arrivato anche Beppe Grillo, che ha attaccato: "C'è una rapina in corso. Noi ci siamo stufati - ha detto - c'è un'associazione a delinquere alla luce del sole. Sarà una guerra. Con Expo daremo un giro di vite, altro che andare avanti...".


Renzi: “Expo opportunità strepitosa” - Per il premier - che ha presieduto una riunione nella sede dell'Expo, assieme al presidente dell'Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, alla guida del team legale che affiancherà la società nella valutazione e nella gestione degli appalti - Expo "deve diventare fiore all'occhiello" del Paese, perché "se vinciamo la sfida dell'Expo facciamo l'Italia. Se ci tiriamo indietro - ha messo in guardia Renzi - magari non saremo l'Italietta, ma non saremmo più coerenti con i nostri valori. Milano è un punto di riferimento per l'intero Paese, grazie a tutti coloro che non mollano e ci credono. L'Expo è una strepitosa opportunità".

Toti: "Renzi ci metta testa e non solo faccia" - Le parole e le decisioni assunte dal premier trovano il pieno plauso del ministro dell'Interno, Angelino Alfano: "Ho condiviso molto sia la scelta di Cantone sia della task force, ora occorrerà accendere un faro ancora più luminoso su tutti questi fatti e sulle procedure: siamo convinti che ad aprile prossimo l'Italia si presenterà con una vetrina completamente trasparente e pulita e con un buon risultato", ha spiegato il titolare del Viminale.
Il governatore lombardo, Roberto Maroni, condivide l'incarico affidato a Cantone, ma chiede gli siano assegnati "più poteri". Per la presidente della Camera, Laura Boldrini, l'Expo "è una occasione importantissima: non può e non deve fallire". Forza Italia, con il consigliere politico Giovanni Toti, invita il premier a "metterci la testa e non solo la faccia, il governo deve fare la sua parte per sostenere l'Expo". 

Scontro in Procura - Intanto, mentre si apprende che Marco Rettighieri è il nuovo direttore generale costruzioni di Expo al posto dell'arrestato Angelo Paris, sale il livello dello scontro anche in Procura a Milano. Il procuratore Edmondo Bruti Liberati che in una nota al Csm attacca le iniziative del pm Alfredo Robledo: “Hanno determinato un reiterato intralcio alle indagini". Tra gli episodi che Bruti cita c'è anche quello di un doppio pedinamento che avrebbe potuto compromettere l'inchiesta: "Robledo pur essendo costantemente informato del fatto che era in corso un'attività di pedinamento e controllo su uno degli indagati svolta da personale della polizia giudiziaria, ha disposto, analogo servizio delegando ad altra struttura della stessa Gdf" scrive il procuratore, spiegando che "solo la reciproca conoscenza del personale Gdf che si è incontrato sul terreno ha consentito di evitare gravi danni alle indagini".

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