Riforma del Senato, Renzi tenta una mediazione nel Pd

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Dopo il vertice a Palazzo Madama per un accordo sul ddl del governo, il premier dice: "Pronto a passo indietro se non si trova una sintesi". Ma prevale l'ottimismo. Chiti a Sky TG24: "Ha chiarito aspetti su competenze e composizione del Senato". LIVE

Tentativo di accordo definitivo. E' questo l'obiettivo al quale lavora Matteo Renzi che vuole portare a casa la riforma del Senato e che nella mattinata di martedì 29 aprile ha incontrato i senatori del Pd per cercare di trovare un'intesa.
Nel corso dell'incontro a Palazzo Madama il premier sarebbe stato chiaro con i "suoi" parlamentari: faremo tutti gli sforzi, fino all'ultimo giorno, per trovare un punto comune. Ma ha aggiunto anche che, "se non si trova una sintesi, sono pronto a fare un passo indietro. A tutti i costi non ci sto: o così o vado a casa".

Renzi: "Riforma entro 10 giugno" - Il presidente del Consiglio sarebbe comunque disposto ad accettare alcune modifiche al disegno di legge costituzionale che ridimensiona le competenze del Senato, ora in discussione in una commissione di Palazzo Madama. Intenti ribaditi anche in serata: "Siccome la polemica era che l'iniziativa era solo a fine elettorale, vi mostriamo che non è così e arriviamo al 10 giugno per il voto in prima lettura, 15 giorni in più nessuno si scandalizza. Basta che non sia un modo per rinviare"

Al termine dell'incontro ottimismo è stato mostrato dal vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini: "Mi pare si possa andare verso una prospettiva di elezione indiretta e costruire una larga condivisione su questo".
Anche Vannino Chiti, che nei giorni scorsi aveva presentato un testo alternativo a quello del governo, a Sky TG24 ha spiegato che il premier, nell'incontro con i parlamentari dem, "ha chiarito aspetti relativi a competenze e composizione del Senato".

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