Governo, attese nomine dei vertici delle aziende pubbliche

Politica

La linea di Renzi sarebbe chiara: niente conferme per chi ha superato i tre mandati e spazio alle quote rosa. Delrio: "Parità di genere per colmare un ritardo dell’Italia che è di almeno 30 anni". Tra i nomi possibili Starace per Enel, Descalzi per Eni

Giornata cruciale per il governo Renzi, all’inizio di una settimana importante per il cammino delle riforme. Arriveranno oggi 14 aprile le prime nomine dei nuovi vertici delle aziende pubbliche, probabilmente a mercati chiusi. Il premier avrebbe le idee chiare: niente conferme per chi ha superato i tre mandati e spazio alle quote rosa.

Per la guida di Enel è sempre più in pole position Francesco Starace, mentre appare quasi scontata la promozione di Claudio Descalzi dalla poltrona di direttore generale a quella di amministratore di Eni mentre Leonardo Maugeri potrebbe essere il nuovo presidente. Ma per quest'ultima poltrona spunta anche il nome dell'ex ministro della giustizia Paola Severino. A Finmeccanica, invece, appare intoccabile il presidente Gianni De Gennaro, mentre per l'ad si fanno i nomi di Giuseppe Giordo (Alenia) e Francesco Caio, mentre perde quota Domenico Arcuri. All'ultimo momento è spuntato poi il nome dell'attuale a.d. di Fs, Mauro Moretti. A Fs Mauro Moretti, se si concretizzasse il passaggio a Finmeccanica, lascerebbe il posto a Domenico Arcuri in arrivo da Invitalia.

Si parla di un cambio anche a Poste: al posto dell'ad Massimo Sarmi viene indicato lo stesso Francesco Caio. Ma si fanno anche i nomi di Monica Mondardini (accostata anche alla presidenza di Eni) e Bianca Maria Farina, che potrebbero ricoprire un ruolo operativo.

Per Terna circolano i nomi dello stesso Starace e di Francesco Caio, anche se sta prendendo sempre più quota nelle ultime ore quello di Aldo Chiarini di Gdf Suez Italia. Ma, nelle 'quote rosa' si fanno anche i nomi di Emma Marcegaglia e Patrizia Grieco (Olivetti) per la presidenza di Terna e Marta Dassù per il cda di Finmeccanica.

In ogni caso, il ministro Delrio, intervistato da la Repubblica, assicura “una rivoluzione culturale” attraverso la promozione di manager uomini e donne in egual misura. “Una sostanziale parità di genere - annuncia il sottosegretario - per colmare un ritardo dell’Italia che è di almeno 30 anni”.

Politica: I più letti

[an error occurred while processing this directive]