COVER STORY - Il ddl costituzionale che riforma Senato e Titolo V prevede il divieto di rimborsi spese per i gruppi consiliari, a partire dalla legislatura corrente. E gli stipendi regionali non potranno superare quelli del sindaco del capoluogo
Addio ai rimborsi per i consiglieri regionali che tanti scandali e inchieste della magistratura, come nel caso di Lombardia e Campania, hanno suscitato negli ultimi mesi. A prevedere il divieto di rimborsi ai gruppi politici regionali il ddl costituzionale approvato in Consiglio dei ministri, che riforma il Senato e il Titolo V della Carta.
Le disposizioni del disegno di legge si applicano a decorrere dalla legislatura successiva a quella in corso, ad eccezione delle norme che riguardano l'abolizione del Cnel e lo stop ai rimborsi, che invece "sono di immediata applicazione". Una norma fortemente voluta dal premier Renzi, come ribadito anche nell’intervista al direttore di Sky TG24 Sarah Varetto.
Il ddl introduce anche una novità in tema di stipendi: gli emolumenti del presidente della Giunta e dei membri degli organi regionali non potranno superare quelli del sindaco del capoluogo di Regione.
Regione Lombardia, riduzione dei costi dopo gli scandali. Il servizio
L'approfondimento di Sky TG24 e l'intervista con Giuseppe Bortolussi (Cgia di Mestre)
Le disposizioni del disegno di legge si applicano a decorrere dalla legislatura successiva a quella in corso, ad eccezione delle norme che riguardano l'abolizione del Cnel e lo stop ai rimborsi, che invece "sono di immediata applicazione". Una norma fortemente voluta dal premier Renzi, come ribadito anche nell’intervista al direttore di Sky TG24 Sarah Varetto.
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