"Italia unica", Corrado Passera lancia il suo movimento

Politica

L'ex ministro del governo Monti ha presentato a Roma il suo progetto politico, un "incubatore di competenze" che non vuole schierarsi né a destra, né a sinistra. "Far ripartire l'Italia si può e si deve" dice l'ex banchiere

Un "incubatore di competenze", privo di finanziamenti pubblici e non schierato, né a destra, né a sinistra. Ecco, in pillole, 'Italia Unica', il nuovo movimento lanciato da Corrado Passera che cercherà di farsi spazio nel fronte 'liquido' dei moderati. Partendo dalle "cose vere" e lanciando in giro per la penisola le ricette dell'ex ministro del governo Monti per un Italia con meno tasse e più soldi in tasca alle famiglie.

Passera lancia il suo movimento
- "Questo Paese è una casa bellissima, che però sta crollando" e necessita di "una ripassata fondamentale", è l'esordio dell'ex ad di Poste Italiane e Banca Intesa dal palco dell'Aranciera di San Sisto a Roma. L'Italia, precisa Passera, è però anche un Paese dalle basi solide - famiglie, welfare, risorse - che ha tutte le carte in regola per ripartire. Ma "non è più tempo di piccoli passi, l'urgenza è grave" occorre partire "da bisogni concreti, facendo toccare con mano alle famiglie "i soldi che possano permettere di arrivare a fine mese", è il refrain di Passera.

Lotta all'evazione premiando chi non evade
- L'ex ministro allo Sviluppo Economico non si ferma ai meri slogan, dicendosi convinto che, economia e occupazione posssono essere rilanciati muovendo "400 miliardi", con una riduzione di almeno "50 miliardi" al carico fiscale ed una lotta all'evasione che parta dal premiare chi non evade, restituendo l'Iva a chi paga con moneta elettronica". Il rimborso dei debiti della Pa nei confronti delle imprese (l'ex ministro parla di 100 miliardi), il potenziamento della Cassa Depositi e Prestiti su modello tedesco e il corretto utilizzo dei fondi Ue sono solo alcuni degli spunti di Italia Unica che mira anche ad una radicale semplificazione burocratica.

"Rimettere in sesto il Paese si pò, quindi si deve" - Il progetto di Passera è però anche prettamente politico. L'ex ministro ribadisce la sua allergia all'Italicum - azzera il nuovo che avanza, sbagliate le liste bloccate - mentre in tema di riforme si dice convinto che "una Camera basta e avanza, essendoci Bruxelles e le amministrazioni locali". Il bocconiano di Como, insomma, dopo dieci mesi di lavoro, snocciola un progetto vasto, in sette capitoli, che parte da una sorta di assioma: rimettere in sesto il Paese "si può, quindi si deve". Un messaggio che Passera porterà in giro per l'Italia già dal 26 febbraio, arrivando a giugno con una "squadra formalizzata e un'organizzazione sul territorio": con una "start up politica" divenuta quindi struttura e pronta alla campagna elettorale.

"Non serve altro governo di transizione" - Il logo, intanto, già c'è: una stilizzazione tricolore delle regioni italiane che ciascun futuro militante può personalizzare sulla base dei propri dati identificativi. Passera, invece, non fa nomi, che alcune indiscrezioni individuano nei suoi uomini più vicini, da Marco Follini a Corrado Clini. Resta da vedere se e quanto Italia Unica riuscirà a far breccia sull'elettorato moderato. Magari catturando i primi scontenti di un governo Renzi al quale Passera guarda con distacco ma senza ostilità: "non abbiamo bisogno di un altro governo di transizione: servono coraggio, competenza e generosità", è il suo monito.

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