Droga, la Consulta boccia la legge Fini-Giovanardi

Politica
Il senatore Carlo Giovanardi durante il Flash-Mob organizzato dai giovani del Nuovo Centrodestra (Ncd) contro la liberalizzazione della droga (Roma, 30 gennaio 2014)

Per la Corte Costituzionale è illegittima la norma con la quale sono state equiparate le droghe pesanti e quelle leggere. Giovanardi: "I giudici scavalcano il Parlamento". Esulta Sel. L’associazione Antigone: "24 mila detenuti in carcere per quella legge"

Viola la Costituzione la legge Fini-Giovanardi in materia di stupefacenti, con la quale sono state equiparate le droghe pesanti e quelle leggere. Lo ha sancito la Corte Costituzionale, dichiarando l'illegittimità della norma per violazione dell'articolo 77 della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti legge.
Le nuove norme in materia di droga, infatti, erano state inserite con un emendamento, in fase di conversione, nel decreto legge sulle Olimpiadi invernali di Torino del 2006. A sollevare la questione di legittimità era stata la terza sezione penale della Cassazione. Viene così cancellata la norma con cui si erano parificate "ai fini sanzionatori" droghe pesanti e leggere: con la Fini-Giovanardi erano infatti state elevate le pene, prima comprese tra due e sei anni, per chi spaccia hashish, prevedendo la reclusione da sei a venti anni con una multa compresa tra i 26mila e i 260mila euro.

Torna la normativa Iervolino-Vassalli - Le motivazioni della Corte saranno rese note nelle prossime settimane: la bocciatura della Fini-Giovanardi dovrebbe far rivivere automaticamente la precedente normativa Iervolino-Vassalli, varata nel '90. Di certo, la pronuncia della Consulta avrà notevoli ripercussioni sia sul numero degli attuali detenuti arrestati per reati legati agli stupefacenti, sia sui procedimenti in corso per questi stessi reati.

Giovanardi: “Consulta scavalca Parlamento” - Con la sentenza sulla Fini-Giovanardi "la Corte Costituzionale scavalca il Parlamento". Uno degli estensori della norma dichiarata incostituzionale, il senatore di Ncd, Carlo Giovanardi, commenta così il provvedimento adottato oggi. "La legge - spiega - è entrata in vigore all'inizio del 2006 e nessuno dei Governi e dei parlamenti eletti nel 2006, 2008 e 2013, con maggioranze di centrosinistra, di centrodestra o tecniche ha mai provveduto a modificarla. Prendo atto che dopo otto anni la Corte Costituzionale scavalca il Parlamento confermando alcuni articoli aggiunti nella legge di conversione e annullandone altre sulla base anche di una ben orchestrata campagna promozionale".

Antigone: circa 24 mila detenuti interessati - "Con la decisione della corte Costituzionale si torna ad una legislazione normale sulla droga, alla legge Jervolino-Vassalli". Lo dichiara Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione Antigone, che si batte per i diritti nelle carceri. "La corte Costituzionale è riuscita - nota Gonnella - laddove le forze politiche non erano arrivate per veti incrociati". "Ora si torna alla Jervolino-Vassalli, una legge  con trattamento penale differenziato tra droghe leggere e pesanti, che prevede in generale pene minori e politiche di riduzione del danno, completamente cancellate dalla Fini-Giovanardi". Secondo Gonnella la decisione della corte influirà in modo drastico anche sul sovraffollamento carcerario, "circa il 40% dei detenuti, 24 mila persone, è in cella, infatti - sottolinea - per imputazioni che riguardano la legge dichiarata illegittima".

Esulta Sel: "Una bella notizia" - Soddisfatti per la bocciatura delle Fini-Giovanardi gli esponenti di Sel, che a gennaio hanno anche presentato un ddl per mettere fine al proibizionismo della marijuana. Questo il loro messaggio su Twitter subito dopo la sentenza della Consulta:

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