Renzi: "Un nuovo governo? Se lo vogliono basta dirlo"

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Il segretario del Pd in un colloquio con la Repubblica e la Stampa: "Se uno ritiene che l'esecutivo di Letta sia debole, lo dica. Io su questo tema non metto bocca". E aggiunge: "Non ho paura delle elezioni". Prodi: "La mia staffetta non si ripeta"

"Vogliono fare un altro governo? Lo dicano. Se uno ritiene che il governo Letta sia debole, lo dica. Io su questo tema non metto bocca". Lo dice Matteo Renzi in un colloquio con la Repubblica e La Stampa.

Le tre strade -
"Abbiamo davanti a noi tre schemi - spiega il segretario del Pd - Il primo è quello di andare avanti con il governo Letta, che dura 18 mesi. Seconda soluzione: si va alle elezioni, o col Consultellum o con l'Italicum. Terza ipotesi, la legislatura va avanti fino al 2018 con un progetto totalmente diverso: in quel caso si tratterebbe di fare non la riforma elettorale, ma la riforma dell'Italia". In questo caso il nome al governo sarebbe "secondario", spiega. "Il problema vero è: Letta ha proposto lo schema dei 18 mesi. Se vuol cambiare, lo dica. Prima di ragionare dei nomi, ragioniamo degli schemi. Io sono sullo schema A: Letta per 18 mesi".

"Non ho paura delle elezioni" -
"Se il governo mantiene gli impegni che si è preso, con un programma di 18 mesi, ha altri otto mesi davanti e noi collaboriamo. Cosa vogliono da noi? E' una situazione kafkiana, davvero. Sia chiaro, io non ho paura delle elezioni. Le ho sempre fatte. Qualcuna l'ho vinta, una l'ho persa. Se l'obiettivo è quello di fare un governo nuovo, che duri di più, che lo dicessero". "Non creo problemi - sottolinea -. Perché dovremmo mettere dei nomi miei? Non è che perché è arrivato Renzi, gli toccano tre ministri. Io non ho fatto tutto 'sto casino per cambiare tre ministri. Io voglio cambiare l'Italia, non tre ministri.

Prodi: "La mia staffetta non si ripeta" -
Intanto, in un'intervista a Il Mattino, Romano Prodi commenta l'ipotesi di staffetta Letta-Renzi a Palazzo Chigi richiamandosi a quella del '98 che lo vide protagonista con D'Alema: "Quello fu un suicidio politico e spero che stavolta non si ripeta. Allora non fu ucciso solo un disegno di governo ma anche la speranza di un Paese". L'ex premier invita Letta a fare "uno scatto", a "rischiare di più", perché in questo momento "la mediazione non paga più". Servono "riforme e decisioni coraggiose - dice - Subito la riforma del voto e quella del Senato".
"Oggi sappiamo che le larghe intese sono da noi pressoché impossibili - spiega Prodi - E abbiamo il dovere di rimediare a uno sfarinamento che ci sta di fronte. Lo strumento della legge elettorale non è esaustivo ma può servire. Soprattutto se elimina il rischio della governabilità in una delle due Camere". Renzi ora nel Pd "è estremamente forte e deve usare con saggezza questo vantaggio".

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