Il Cavaliere a Cagliari per sostenere la candidatura di Cappellacci getta acqua sul fuoco delle polemiche interne a Forza Italia. Sulla riforma elettorale: "Piccoli partiti aiutati da Napolitano nell'alzare la soglia al 37%". Il Pd: "Lasci stare il Colle"
Getta acqua sul fuoco delle polemiche interne a Forza Italia Silvio Berlusconi, che si trova a Cagliari per sostenere la candidatura di Ugo Cappellacci alle prossime elezioni regionali. "Sui giornali leggo solo stupidaggini, su maretta o non maretta e su rottamazione in Forza Italia" dice il Cavaliere ai suoi sostenitori.
Berlusconi ribadisce però la sua fiducia in Giovanni Toti, nominato recentemente nel suo stretto entourage sollevando non pochi malumori tra i cosiddetti falchi. "Da anni lavorava in Mediaset e che ha rinunciato ad uno stipendio altissimo, come tutti quelli di Mediaset, è venuto per amor mio, ma non siamo due gay" scherza Berlusconi, invitando Toti ad alzarsi nel pubblico. "Non vogliamo rottamare nessuno - ribadisce quindi Berlusconi - perché se c'è qualcuno che in 50 anni ed oltre della sua carriera come imprenditore e uomo delle istituzioni, e che ha avuto totale rispetto di tutti e totale vicinanza con i collaboratori e amici, questo signore si chiama come mi chiamo io".
Berlusconi: "Piccoli partiti aiutati da Napolitano" - Berlusconi parla poi dell'accordo trovato con Matteo Renzi per la riforma elettorale. "Spero che Renzi trovi all'interno del suo partito la maggioranza per poter proseguire sulla strada che abbiamo tracciato" dice il leader di Forza Italia. Con il segretario del Pd, spiega "abbiamo finalmente trovato una possibilità di interlocuzione". Con i "piccoli partiti scatenati" che con "l'aiuto del capo dello Stato" hanno potuto portare al 37% la percentuale di voti per il premio di maggioranza, "dobbiamo vincere con più del 37%", ha dichiarato Berlusconi, indicando l'obiettivo ai suoi e delineando la capillare organizzazione che Forza Italia, attraverso 12mila club Forza Silvio ("si chiamano così perché sono vittima di una persecuzione senza precedenti"), avrà sul territorio.
A caccia di voti tra i delusi del M5S - Voti che secondo il Cavaliere vanno cercati soprattutto tra i delusi del Movimento 5 Stelle. Citando un sondaggio che spiega di aver commissionato fra l'elettorato grillino, Berlusconi ha detto che il 70% degli interpellati ha dichiarato di non sentirsi affezionato al simbolo del M5S. Secondo il leader di Fi, ci sono 24 milioni di elettori da convincere, fra delusi dal M5S e "indecisi, distratti e discustati dalla politica". "Sono un cultore di Erasmo da Rotterdam. Le decisioni piu' giuste non derivano dalla razionalità ma da una visionaria, lungimirante follia", ha aggiunto Berlusconi, parlando dell'organizzazione che intende imprimere a Forza Italia per conquistare la maggioranza dei voti.
Pd: "Napolitano è arbirtro al di sopra delle parti" - Immediata la replica del Partito democratico riguardo l'insinuazione di un intervento di Napolitano per far alzare la soglia per accontentare i piccoli partiti. "Berlusconi dovrebbe sapere bene che il presidente della Repubblica sulla partita della legge elettorale è solo arbitro e non giocatore. Lasciamo il Quirinale al di sopra delle parti nel suo ruolo di garanzia per tutti" dice Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria Pd.
Berlusconi ribadisce però la sua fiducia in Giovanni Toti, nominato recentemente nel suo stretto entourage sollevando non pochi malumori tra i cosiddetti falchi. "Da anni lavorava in Mediaset e che ha rinunciato ad uno stipendio altissimo, come tutti quelli di Mediaset, è venuto per amor mio, ma non siamo due gay" scherza Berlusconi, invitando Toti ad alzarsi nel pubblico. "Non vogliamo rottamare nessuno - ribadisce quindi Berlusconi - perché se c'è qualcuno che in 50 anni ed oltre della sua carriera come imprenditore e uomo delle istituzioni, e che ha avuto totale rispetto di tutti e totale vicinanza con i collaboratori e amici, questo signore si chiama come mi chiamo io".
Berlusconi: "Piccoli partiti aiutati da Napolitano" - Berlusconi parla poi dell'accordo trovato con Matteo Renzi per la riforma elettorale. "Spero che Renzi trovi all'interno del suo partito la maggioranza per poter proseguire sulla strada che abbiamo tracciato" dice il leader di Forza Italia. Con il segretario del Pd, spiega "abbiamo finalmente trovato una possibilità di interlocuzione". Con i "piccoli partiti scatenati" che con "l'aiuto del capo dello Stato" hanno potuto portare al 37% la percentuale di voti per il premio di maggioranza, "dobbiamo vincere con più del 37%", ha dichiarato Berlusconi, indicando l'obiettivo ai suoi e delineando la capillare organizzazione che Forza Italia, attraverso 12mila club Forza Silvio ("si chiamano così perché sono vittima di una persecuzione senza precedenti"), avrà sul territorio.
A caccia di voti tra i delusi del M5S - Voti che secondo il Cavaliere vanno cercati soprattutto tra i delusi del Movimento 5 Stelle. Citando un sondaggio che spiega di aver commissionato fra l'elettorato grillino, Berlusconi ha detto che il 70% degli interpellati ha dichiarato di non sentirsi affezionato al simbolo del M5S. Secondo il leader di Fi, ci sono 24 milioni di elettori da convincere, fra delusi dal M5S e "indecisi, distratti e discustati dalla politica". "Sono un cultore di Erasmo da Rotterdam. Le decisioni piu' giuste non derivano dalla razionalità ma da una visionaria, lungimirante follia", ha aggiunto Berlusconi, parlando dell'organizzazione che intende imprimere a Forza Italia per conquistare la maggioranza dei voti.
Pd: "Napolitano è arbirtro al di sopra delle parti" - Immediata la replica del Partito democratico riguardo l'insinuazione di un intervento di Napolitano per far alzare la soglia per accontentare i piccoli partiti. "Berlusconi dovrebbe sapere bene che il presidente della Repubblica sulla partita della legge elettorale è solo arbitro e non giocatore. Lasciamo il Quirinale al di sopra delle parti nel suo ruolo di garanzia per tutti" dice Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria Pd.