Letta lavora al patto di coalizione, via alle consultazioni

Politica

Il premier punta a definire l'agenda di governo entro 20 giorni e inizia gli incontri con i leader dei partiti di maggioranza. Oggi tocca a Scelta Civica. Rinviato anche il vertice italo-turco. Renzi preme sulla riforma elettorale

Dal Milleproroghe all' Imu e dalla legge elettorale alla riforma della Costituzione: sono questi i principali nodi con cui la politica torna a confrontarsi in Parlamento, con la ripresa dei lavori dopo la pausa delle feste.

Sarà una settimana di incontri e vertici paralleli quella che da oggi 7 gennaio il premier Enrico Letta, da un lato, ed il leader Pd Matteo Renzi, dall'altro, avvieranno. Il capo del governo, dopo giornate di contatti e dossier preparatori, punta a definire con la maggioranza il patto di coalizione per il 2014 per arrivare con le carte in regola, il 29 gennaio, all'incontro con la commissione europea. Già nel pomeriggio del 7 gennaio partiranno le consultazioni informali per la stesura del contratto di coalizione. Il premier Enrico Letta vedrà Scelta civica per prima, per poi incontrare nell'arco della settimana tutti i leader dei partiti di maggioranza.
E proprio in ragione dei doveri connessi con quello che definisce "Impegno 2014", il premier ha posticipato il vertice italo-turco previsto il 17 gennaio a Istanbul.
Tempi più stretti invece per il segretario democratico che si aspetta entro la settimana un sì o un no da tutti i partiti sulle tre proposte di riforma elettorale così da arrivare entro fine mese al primo voto a Montecitorio.

Sembrano paralleli, e per alcuni, anche dentro la maggioranza, divergenti i percorsi e gli obiettivi di Letta e Renzi. Il premier, però, anche nelle telefonate di questi giorni, si è premurato di rassicurare ministri e partner di maggioranza che sospettano che Renzi, accelerando sulla legge elettorale, punti dritto al voto in contemporanea con le europee. Letta è, invece, convinto di riuscire, nelle consultazioni che prenderanno il via nei prossimi giorni, a creare una "buona sintonia" dentro la maggioranza per trovare un'agenda condivisa, con tanto di indicazione temporale, sugli impegni del governo per il prossimo anno, in primis un piano per il lavoro.

Dopo i sacrifici del 2014, è la premessa dalla quale partirà il presidente del consiglio, si cominciano a vedere i primi risultati, come la crescita degli ordinativi e della domanda interna ed il calo dello spread. Il premier condivide, insomma, la linea espressa dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, che invece alcuni renziani, come Sandro Gozi, vedono troppo rosea sostenendo che la stabilità da sola non basta e "senza un piano serio di riforme istituzionali, economiche e sociali, la crescita non arriverà".

Se il capo del governo si è preso 20 giorni per chiudere il contratto per il 2014, ha molta più fretta Matteo Renzi. Il leader Pd, che vedrà Letta nei prossimi giorni anche se l'incontro non è ancora in agenda, vuole che la riforma del voto resti fuori dal patto di governo e chiede mani libere per un'intesa che vada al di là della maggioranza. Per Letta, così come per il leader Ncd Alfano, la legge elettorale è una sorta di allegato del patto nel senso che va affrontato chiarendo il metodo: e cioè che un'intesa deve partire dal perimetro della maggioranza e poi aprirsi alle altre forze, opposizione inclusa. Così come nessun tabù, ma un ordine dei lavori necessario, sul tema spinoso del rimpasto: eventuali sostituzioni, come quella di Stefano Fassina o Bruno Archi, e avvicendamenti della squadra di governo saranno affrontate al termine della stesura dell'agenda 2014, se qualcuno lo chiederà e se i leader di maggioranza valuteranno i ministri attuali non piu' all'altezza dei nuovi obiettivi.

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