Il segretario Pd: "Serve una legge elettorale maggioritaria che garantisca alternanza e dia governabilità". Poi ribadisce il suo no alla web tax: "Problema non si risolve tassando. Chiediamo a Letta di porre il tema nel semestre europeo"
"Le riforme, istituzionali ed elettorale, si fanno con tutti". A dirlo è stato Matteo Renzi in un botta e risposta via Twitter con i suoi sostenitori. "Si fanno naturalmente con tutti quelli che ci vogliono stare", ha chiarito il segretario del Pd, prima di spiegare di non avere ancora scelto un modello di legge elettorale. C'è già un testo pronto?, gli è stato chiesto. "Ce ne sono tanti. Il punto è se c'è la volontà politica", ha spiegato, "serve una legge maggioritaria che garantisca alternanza e dia governabilità".
"Nessuno scambio col M5S" - Al Movimento 5 stelle, ha spiegato poi Renzi, "io non faccio una proposta di scambio" (riferendosi alla proposta lanciata appena eletto segretario) chiedo di firmare per un risparmio di un miliardo, "è una gigantesca occasione", che si può cogliere firmando la proposta Pd al Senato per farne una Camera delle Autonomie. Sennò "mi viene il dubbio che si voglia solo fare polemica con il Pd".
"L'interesse personale è che l'Italia funzioni" - Il segretario Pd ha assicurato che non intende andare al voto. "Dal punto di vista personale converrebbe una scelta di spaccare tutto per andare alle elezioni, con questo consenso che abbiamo preso è la volta buona, ma non si fa politica per un interesse personale", ha detto.
"L'interesse personale è che l'Italia funzioni. L'ambizione si mette in un cassetto", ha insistito, "oggi ci sono le condizioni per fare un buon lavoro. L'ambizione personale viene dopo, prima c'è l'interesse per il Paese. L'Italia può cambiare e noi aiuteremo a farlo".
"Contrario alla web tax" - Renzi ha poi ribadito la sua contrarietà alla web tax. "Per me è un errore per mille motivi". Il tema "non lo si risolve tassando, sia per problemi di diritto europeo sia per i potenziali elementi di sofferenza per le aziende del nostro paese". "Rimandando a una nota che esce nel pomeriggio, chiediamo al presidente Letta e alla maggioranza di eliminare ogni riferimento alla web tax e porre il tema dopo una discussione seria nel semestre europeo", ha preannunciato, "di non votare la tassa in un emendamento alla legge di Stabilità. Affrontarli a livello italiano non serve, è più dannoso che altro". "Chiediamo al governo Letta, al presidente del Consiglio di eliminare ogni riferimento alla web tax e porre il tema dopo una riflessione sistematica nel semestre europeo".
"Nessuno scambio col M5S" - Al Movimento 5 stelle, ha spiegato poi Renzi, "io non faccio una proposta di scambio" (riferendosi alla proposta lanciata appena eletto segretario) chiedo di firmare per un risparmio di un miliardo, "è una gigantesca occasione", che si può cogliere firmando la proposta Pd al Senato per farne una Camera delle Autonomie. Sennò "mi viene il dubbio che si voglia solo fare polemica con il Pd".
"L'interesse personale è che l'Italia funzioni" - Il segretario Pd ha assicurato che non intende andare al voto. "Dal punto di vista personale converrebbe una scelta di spaccare tutto per andare alle elezioni, con questo consenso che abbiamo preso è la volta buona, ma non si fa politica per un interesse personale", ha detto.
"L'interesse personale è che l'Italia funzioni. L'ambizione si mette in un cassetto", ha insistito, "oggi ci sono le condizioni per fare un buon lavoro. L'ambizione personale viene dopo, prima c'è l'interesse per il Paese. L'Italia può cambiare e noi aiuteremo a farlo".
"Contrario alla web tax" - Renzi ha poi ribadito la sua contrarietà alla web tax. "Per me è un errore per mille motivi". Il tema "non lo si risolve tassando, sia per problemi di diritto europeo sia per i potenziali elementi di sofferenza per le aziende del nostro paese". "Rimandando a una nota che esce nel pomeriggio, chiediamo al presidente Letta e alla maggioranza di eliminare ogni riferimento alla web tax e porre il tema dopo una discussione seria nel semestre europeo", ha preannunciato, "di non votare la tassa in un emendamento alla legge di Stabilità. Affrontarli a livello italiano non serve, è più dannoso che altro". "Chiediamo al governo Letta, al presidente del Consiglio di eliminare ogni riferimento alla web tax e porre il tema dopo una riflessione sistematica nel semestre europeo".