Il presidente della Repubblica difende la legittimità del Parlamento dopo la decisione della Consulta. "Sta scardinando Costituzione" tuona il capogruppo di FI. Per il leader del M5S, "è incostituzionale perché è eletto due volte col Porcellum"
Napolitano: "Le Camere sono legittime" - Il capo dello Stato finisce così sotto accusa dopo aver dichiarato di apprezzare le posizioni dei costituzionalisti Onida e Zagrebelsky sulla legittimità del Parlamento. "Apprezzo molto la risposta di Zagrebelsky oggi e di Onida ieri: gli argomenti dal punto di vista politico e istituzionale sono inoppugnabili e vanno nella direzione opposta" di chi dice che il Parlamento è delegittimato. Queste le parole di Napolitano, dopo le polemiche dei giorni scorsi legate all'interpretazione della sentenza della Consulta, che ha dichiarato incostituzionale l'attuale legge elettorale.
"Spero" che tutti dimostrino "sensibilità per gli interessi del Paese", ha aggiunto Napolitano.
Brunetta: sta scardinando la Costituzione - Immediata la reazione del presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta.
LETTERA APERTA A NAPOLITANO http://t.co/Z0KB6bsXeN
— Renato Brunetta (@renatobrunetta) 8 Dicembre 2013
"Non solo il presidente della Repubblica non ha né poteri né competenze circa la legittimazione del Parlamento. Non solo non spetta al Quirinale interloquire sulla validazione degli eletti e la completa composizione delle Aule" ma, scrive Brunetta, "c'è assai di più: la Costituzione esclude un sovrapporsi di Parlamento e presidenza, al punto che per l'elezione del presidente della Repubblica descrive un collegio elettorale diverso dal Parlamento stesso, e nel caso in cui il presidente voglia rivolgersi al Parlamento fissa uno e un solo strumento: il messaggio alle Camere. Purtroppo, a forza di compensare, sopperire e sostituirsi, si sta completamente scardinando la Carta costituzionale".
Grillo, Napolitano presidente incostituzionale - E non tarda ad arrivare il commento di Beppe Grillo, che ribadisce: Napolitano "dal Quirinale non lo smuove nessuno". Il fatto che "sia stato eletto due volte con il Porcellum e sia un presidente incostituzionale al quadrato non lo turba. L'unico atto degno che gli rimane è tornare al Mattarellum (basta un voto in Aula), sciogliere le Camere e non farsi più vedere in giro".
Habemus papam. Il pastore quirinalizio Giorgio Napolitano ha acquisito l'infallibilità papale:http://t.co/k7RYI4Af0K pic.twitter.com/j4vScNTqfO
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 8 Dicembre 2013
L'intervista di Zagrebelsky - Nell'intervista a Repubblica (video), il costituzionalista Zagreblesky dice che "ci si è cacciati in un vicolo cieco, del quale è difficile vedere l'uscita". Secondo Zagrebelsky, "si può ragionare così: l'elezione di febbraio è un fatto concluso, sotto la vigenza di quella legge. Quindi la giunta per le elezioni non dovrebbe fare altro che trarre le conclusioni di quella elezione. Portando a termine la vicenda elettorale, secondo la legge vigente allora. Oppure - continua - si potrebbe dire che la giunta, nel convalidare o non convalidare, non può applicare la legge vecchia e deve tener conto di quella nuova".
Per il giurista "questa seconda soluzione porterebbe al caos". Ma, sottolinea, "è proprio qui che dovrebbe valere il principio della continuità dello Stato". In un'altra intervista rilasciata all'Unità, Zagrebelsky interviene sugli attacchi del Movimento 5 Stelle verso i giornalisti: "Chiunque ha diritto di recriminare su ciò che viene scritto dai giornali. Ma per reagire a presunte distorsioni, o anche a diffamazioni, la strada non è certo quella delle liste di proscrizione".