Legge elettorale, la Consulta boccia il Porcellum

Politica

La Corte costituzionale ha accolto il ricorso contro la norma: sono incostituzionali sia il premio di maggioranza a chi prende più voti senza quorum sia le liste bloccate. Renzi: "Come prima del '93". Alfano: "Decisione ottima". Grillo: "Al voto"

La Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sul Porcellum, ha accolto il ricorso presentato contro la legge elettorale. Dichiarati illegittimi dai giudici sia il premio di maggioranza assegnato a chi prende più voti senza fissare un quorum minimo prestabilito sia le liste bloccate, predeterminate dai partiti, che non consentono le preferenze.
La Consulta ha dunque accolto in toto le questioni sollevate dalla prima sezione civile della Cassazione, sulla base della causa intentata dall'avvocato Aldo Bozzi, in qualità di privato cittadino elettore, con altri 26 firmatari.

"Effetti a partire da pubblicazione delle motivazioni" -Le motivazioni, spiegano i giudici, "saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quali dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici". L'efficacia della sentenza della Corte Costituzionale decorrerà dunque dal momento in cui le motivazioni saranno pubblicate.
"Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali" affermano i magistrati.

Vendola: "Sentenza è raggio di sole" - Di vario tenore, invece, le reazioni dei politici: "Consulta boccia assenza di PREFERENZE!!! Ora si vergognino tutti quelli-a partire da FI-che hanno sempre esaltato le nomine calate dall'alto", scrive su Twitter Roberto Formigoni, Alfano parla di "ottima decisione" e chiede una riforma, mentre l'ex segretario Pd Bersani invita il  Parlamento a fare "il suo dovere. Proposta doppio turno di collegio risponde a obiezioni della corte e esigenze del Paese". Stesso avviso di Cuperlo, candidato alla segreteria democratica (vai allo speciale). Il leader di Sel Vendola definisce la decisione come un "raggio di sole", mentre Beppe Grillo e Maria Stella Gelmini (Forza Italia), chiedono di andare alle urne. Più preoccupato, Matteo Renzi, che dice: "Così si torna a prima del 1993".

Capotosti: "Terremoto per istituzioni" - E se l'avvocato ricorrente Bozzi dice che "non si crea nessun vuoto giuridico" ma "di fatto si torna alla legge elettorale precedente, il Mattarellum", l'ex presidente della Corte Costituzionale Piero Alberto Capotosti, a Sky TG24 commenta (VIDEO): "E' una cosa grossa non tanto per il passato, quello che è stato fatto per una serie di principi resta", ma “ora le forze politiche sanno che la legge è incostuzionale e questo potrebbe essere uno stimolo a trovare un accordo".

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