Mediaset, Berlusconi: "Chiederemo la revisione del processo"

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A 2 giorni dal voto sulla decadenza, il Cavaliere illustra alcune carte provenienti dagli Usa: "Contiamo su 12 testimonianze, di cui 7 nuove". Poi annuncia una lettera indirizzata a Pd e M5S: "Valutate le nuove prove". Zanda: "Voteremo il 27". VIDEO

"Presenteremo una richiesta di revisione del processo alla Corte d’appello di Brescia: abbiamo 12 testimonianze di cui 7 nuove più altre già proposte in primo e secondo grado ma respinte". Così Silvio Berlusconi illustra in una conferenza stampa i contenuti di alcuni documenti provenienti dagli Usa sul processo Mediaset che, a suo dire, sono di una tale "gravità" da costringere i giudici a riaprire il procedimento.

"Con voto il 27 calpestata la Costituzione" - A due giorni dal voto sulla decadenza del suo mandato da senatore, il Cavaliere svela le nuove carte, non prima di aver criticato la decisione di votare in Senato il 27 novembre. "Osservo che il 27 verrà votata la decadenza del senatore Silvio Berlusconi. Una cosa senza giustificazioni che rappresenta il fatto di aver buttato all'aria il Regolamento del Senato" esordisce Berlusconi. Il Cavaliere parla di "procedura accelerata" senza "che si tenesse conto dell'obbligo di passare alla Corte Ue quando ci sono contrasti tra norme. Sono stati violati i principi giuridici della non retroattività ed è stato calpestato l'art. 25 della Costituzione".

"Contiamo su 12 testimonianze" - Poi annuncia: "Presenteremo una richiesta di revisione alla Corte d’appello di Brescia: contiamo su 12 testimonianze di cui 7 completamente nuove più altre già proposte in primo e secondo grado ma respinte".
In particolare il Cavaliere legge alla stampa il contenuto dell'affidavit dell'ex ad del gruppo Agrama (già consegnato alla procura di Milano) in cui si afferma che "Berlusconi non ha mai ricevuto nessun pagamento da Agrama, Gordon o Lorenzano né da qualsiasi altra persona loro connessa. Berlusconi non ha mai partecipato allo schema da loro ideato per spartirsi i profitti".

L'appello a Pd e M5S: "Valutate le nuove prove" - L'ex premier passa poi a illustrare il testo di una lettera-appello inviata ai senatori del Pd e del M5S. "Noi siamo avversari politici - è l'incipit - ma non deve venire meno il rispetto reciproco". "Lasciate che si esprima la magistratura in Italia e in Europa prima di assumere una decisione, in caso contrario vi assumerete una grave responsabilità" e sul parlamento "ricadrebbe una macchia incancellabile" scrive il Cavaliere.  "Vi chiedo - si legge ancora nella lettera - di riflettere nell'intimo della vostra coscienza a maggior ragione visto che il voto è palese. Non tanto per la mia persona, ma per la nostra democrazia. Valutate le nuove prove e i documenti che stanno arrivando".


Il no di Pd e M5S - "Il voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi è confermato per mercoledì 27 novembre" ribadisce però il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda negli stessi minuti in cui Berlusconi parla. "Non rispondiamo alle provocazioni di Silvio Berlusconi. La sentenza è definitiva e ci apprestiamo ad applicare la legge. Andiamo oltre" è anche la secca replica
della capogruppo M5S al Senato Paola Taverna e di tutto il gruppo dei cinque stelle all'appello di Silvio Berlusconi.

"Non lascio l'Italia" - Nel corso della conferenza Berlusconi esclude qualsiasi "passaporto diplomatico" o "ipotesi di lasciare l'Italia". "Penso di aver dimostrato in tutti questi anni il mio amore per il mio Paese".

Per il Cavaliere inoltre, "è indispensabile che io rimanga per avviare Forza Italia". (VIDEO)

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