Alla vigilia del voto in Parlamento, il premier blinda il Guardiasigilli travolto dal caso Ligresti: "La mozione è frutto di una campagna aggressiva". Cuperlo: "Dobbiamo essere tutti responsabili". Civati: "Mi atterrò alle decisioni del gruppo"
La mozione di sfiducia al ministro Cancellieri "è frutto di una campagna aggressiva molto forte e slegata dal merito. Vi chiedo di considerarla per quello che è: un attacco politico al governo. E la risposta deve essere un atto politico: un rifiuto". Così il premier Enrico Letta, all'assemblea del Pd, blinda il ministro Annamaria Cancellieri alla vigilia del voto di sfiducia in Parlamento nei confronti del Guardiasigilli, travolto dalle polemiche sul caso Ligresti (tutti i video).
Un appello, quello del premier, che viene accolto da Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria dei democratici: "Il ministro ha dichiarato di non aver violato alcuna norma. Ma la mia opinione e che per motivi di opportunità dovrebbe dimettersi prima del voto. Ma se premier ci chiede un atto di responsabilità politica, dobbiamo essere tutti responsabili".
Di diverso avviso gli altri sfidanti alla guida del partito. Pippo Civati ha ribadito la sua contrarietà a sostenere ancora il ministro della Giustizia, ma ha anche assicurato che si atterrà alla decisione del gruppo. "Non sono d'accordo su come è stata posta la discussione. Sicuramente non si può votare la mozione M5S, ma si poteva discutere che fare, anche una sfiducia individuale", ha spiegato.
Nel pomeriggio di martedì 19 è tornato all'attacco anche Matteo Renzi che è tornato a chieder le dimissioni della Cancellieri, anche in mancanza di un avviso di garanzia.
Un appello, quello del premier, che viene accolto da Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria dei democratici: "Il ministro ha dichiarato di non aver violato alcuna norma. Ma la mia opinione e che per motivi di opportunità dovrebbe dimettersi prima del voto. Ma se premier ci chiede un atto di responsabilità politica, dobbiamo essere tutti responsabili".
Di diverso avviso gli altri sfidanti alla guida del partito. Pippo Civati ha ribadito la sua contrarietà a sostenere ancora il ministro della Giustizia, ma ha anche assicurato che si atterrà alla decisione del gruppo. "Non sono d'accordo su come è stata posta la discussione. Sicuramente non si può votare la mozione M5S, ma si poteva discutere che fare, anche una sfiducia individuale", ha spiegato.
Nel pomeriggio di martedì 19 è tornato all'attacco anche Matteo Renzi che è tornato a chieder le dimissioni della Cancellieri, anche in mancanza di un avviso di garanzia.