Caso Cancellieri: pressing Pd, mozione di sfiducia del M5S

Politica
Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri

Ancora polemiche sul Guardiasigilli sotto accusa per essersi interessata a Giulia Ligresti quando era in carcere per il caso Fonsai. I democratici chiedono chiarezza. Il procuratore Caselli a Sky TG24: legge rispettata, domiciliari per condizioni salute

"La vicenda legata al passaggio di Giulia Ligresti dall'arresto in carcere, durato un mese, ai domiciliari, induce il Movimento 5 Stelle a presentare la mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri". Lo dichiara in una nota il Gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera che passa così dalle parole ai fatti.
Non si sgonfia dunque la polemica intorno al ministro della Giustizia. Il guardasigilli è al centro di polemiche politiche dopo che Repubblica, giovedì 31 ottobre, ha scritto che si interessò alle condizioni in carcere di Giulia Ligresti, indagata nell'inchiesta torinese su Fonsai. Nella giornata di giovedì 31 ottobre, Cancellieri si è detta disponibile a riferire in Parlamento ma ha difeso il proprio operato. Il Pd, a voce del responsabile giustizia Danilo Leva, ha chiesto al ministro di fare chiarezza e Sel ha sollecitato la Cancellieri a riferire al più presto in Parlamento.

M5S: “Mettere ministro di fronte a responsabilità”
- "Con questo atto, dovuto al cospetto di azioni svolte interamente in ambito privato e informale da parte del Guardasigilli, il Movimento 5 Stelle intende non solo mettere il ministro di fronte alle proprie responsabilità, ma anche ricevere tutte le informazioni del caso rispetto alla rete che, alla sua richiesta di attivazione, ha tradotto i suoi desideri in azioni" si legge nella nota del M5S. "Questa mozione non è dunque un atto circoscritto - conclude la nota del M5S - ma riguarda una vicenda la cui ampiezza ha contorni che restano al momento ancora indefiniti".

Pd: “Chiarezza al più presto” - "Serve chiarezza in tempi rapidi sia perché ci sono intercettazioni, e va ben chiarito il senso di quelle parole, e poi perché bisogna fugare ogni dubbio che in Italia vi siano detenuti di seria A e di serie B", ha detto Danilo Leva, responsabile giustizia del Pd, a Sky TG24. Il ministro, ha detto ancora Leva, "riferisca in aula e poi, a seguito di quanto dirà, ciascuna forza politica farà le sue valutazioni, il Pd farà le sue".



Il procuratore Caselli “scagiona” il ministro - Gli arresti domiciliari a Giulia Ligresti "sono stati concessi esclusivamente sulla base di due fatti concreti, obiettivi, provati: le condizioni di salute assolutamente incompatibili con il carcere  come una perizia di un qualificato professionista ha certificato - e la richiesta di patteggiamento intervenuta ben prima che ci fossero le telefonate di cui le cronache di queste giorni sono piene". Così il procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli interviene, a Sky TG24, sul caso. "Assolutamente nient'altro, questo e soltanto questo. Sarebbe arbitraria, sarebbe infondata qualunque ipotesi di circostanze esterne che in qualche modo abbiano influito sulle decisioni dell'autorità giudiziaria. Abbiamo agito, come sempre, in base alla legge e gli atti processuali sono lì a dimostrarlo", conclude.

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