L'ufficio di presidenza del partito senza Alfano decide il ritorno alla vecchia sigla. Azzerate le vecchie cariche. Al Cavaliere pieno mandato politico: "Se Pd vota decadenza sarà difficile continuare a collaborare"
Finisce l'esperienza del Popolo della Libertà e rinasce Forza Italia. E' questa la decisione dell'ufficio di presidenza del Pdl che si è svolto nel tardo pomeriggio di venerdì, e che ha dato a Silvio Berlusconi il pieno mandato politico per il ritorno alla vecchia sigla. L'ufficio di presidenza del Pdl "delibera la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di 'Forza Italia' già pubblicamente annunciato dal presidente Berlusconi con un appello a tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi", si legge nel documento approvato all'Ufficio di presidenza.
"Forza Italia è il Movimento a cui tanti italiani hanno legato e legano tuttora la grande speranza di realizzare una vera rivoluzione liberale e di contrastare l'oppressione giudiziaria, l'oppressione burocratica, l'oppressione fiscale", aggiunge il comunicato che riprende anche il tema della persecuzione giudiziaria del Cavaliere.
Annullate le vecchie cariche - "Con la deliberazione di oggi siamo tornati pienamente allo statuto di Fi che assegna al presidente il diritto-dovere di delegare le funzioni e tutti coloro che oggi esercitano delle funzioni vi hanno praticamente rinunciato" dice inoltre il Cavaliere in conferenza stampa, confermando quindi l'annullamento delle vecchie cariche del partito e quindi la decadenza di Angelino Alfano da segretario. Berlusconi ha spiegato che il documento per il ritorno a Forza Italia è stato votato all'unanimità. Alfano, ha continuato comunque il Cavaliere, "gode del mio affetto, la mia stima e la mia amicizia. Io l'ho nominato due anni fa segretario e credo che potrà continuare a svolgere il suo ruolo".
Le nuove cariche saranno sottoposte al consiglio nazionale che si svolgerà l'otto dicembre, lo stesso giorno nel quale si svolgeranno le primarie del Pd per eleggere il nuovo segretario.
Ministri assenti - "All'Ufficio di presidenza su 24 persone hanno partecipato in 19. Sandro Bondi era negli Stati Uniti. I cinque membri che hanno deciso di non partecipare hanno convenuto che stasera fosse meglio avere una deliberazione unanime e con il mio consenso non hanno percio' partecipato" ha spiegato Berlusconi spiegando l'assenza dei ministri Pdl. Sul voto del 2 ottobre, quando i ministri e 23 senatori decisero di votare comunque la fiducia al governo, il Cavaliere ha spiegato che quei senatori assunsero quella posizione perché "timorosi di tornare alle urne".
Berlusconi: "Nel Pdl contrasti e incomprensioni personali" - Nel Pdl ci sono stati "contrasti" e "incomprensioni personali" e "sono sicuro saranno sanati". Così Silvio Berlusconi, che assicura: "Nell'incontro con Alfano e i ministri mi è stata confermata l'unità. Continuiamo mettendo l'accento sulla volontà di unità che è qualcosa in cui crediamo tutti a prescindere dai punti su cui ci si è divisi". In ogni caso Berlusconi dice di non nutrire "una particolare preoccupazione sul fatto che il partito continuerà a stare insieme per difendere i nostri valori e i nostri programmi".
"Se Pd vota decadenza difficile proseguire" - Sulla sua decadenza da senatore, in seguito alla condanna nel processo Mediaset, Berlusconi ha annunciato che se il Pd voterà per la sua uscita da Palazzo Madama "si colpisce al cuore lo stato di diritto e allora ci domandiamo come possiamo collaborare con chi viola la legge". "La richiesta della decadenza - aggiunge Bertlusconi - come recita il secondo punto della deliberazione dell'Ufficio di presidenza, rende molto difficile proseguire la collaborazione con un alleato che vuole far decadere il leader di un altro partito suo alleato". Per di più, insiste Berlusconi, "sulla base di una sentenza che sono assolutamente sicuro che arriverà ad essere dichiarata non valida e si dirà la mia assoluta estraneità ai fatti".
"Forza Italia è il Movimento a cui tanti italiani hanno legato e legano tuttora la grande speranza di realizzare una vera rivoluzione liberale e di contrastare l'oppressione giudiziaria, l'oppressione burocratica, l'oppressione fiscale", aggiunge il comunicato che riprende anche il tema della persecuzione giudiziaria del Cavaliere.
Annullate le vecchie cariche - "Con la deliberazione di oggi siamo tornati pienamente allo statuto di Fi che assegna al presidente il diritto-dovere di delegare le funzioni e tutti coloro che oggi esercitano delle funzioni vi hanno praticamente rinunciato" dice inoltre il Cavaliere in conferenza stampa, confermando quindi l'annullamento delle vecchie cariche del partito e quindi la decadenza di Angelino Alfano da segretario. Berlusconi ha spiegato che il documento per il ritorno a Forza Italia è stato votato all'unanimità. Alfano, ha continuato comunque il Cavaliere, "gode del mio affetto, la mia stima e la mia amicizia. Io l'ho nominato due anni fa segretario e credo che potrà continuare a svolgere il suo ruolo".
Le nuove cariche saranno sottoposte al consiglio nazionale che si svolgerà l'otto dicembre, lo stesso giorno nel quale si svolgeranno le primarie del Pd per eleggere il nuovo segretario.
Ministri assenti - "All'Ufficio di presidenza su 24 persone hanno partecipato in 19. Sandro Bondi era negli Stati Uniti. I cinque membri che hanno deciso di non partecipare hanno convenuto che stasera fosse meglio avere una deliberazione unanime e con il mio consenso non hanno percio' partecipato" ha spiegato Berlusconi spiegando l'assenza dei ministri Pdl. Sul voto del 2 ottobre, quando i ministri e 23 senatori decisero di votare comunque la fiducia al governo, il Cavaliere ha spiegato che quei senatori assunsero quella posizione perché "timorosi di tornare alle urne".
Berlusconi: "Nel Pdl contrasti e incomprensioni personali" - Nel Pdl ci sono stati "contrasti" e "incomprensioni personali" e "sono sicuro saranno sanati". Così Silvio Berlusconi, che assicura: "Nell'incontro con Alfano e i ministri mi è stata confermata l'unità. Continuiamo mettendo l'accento sulla volontà di unità che è qualcosa in cui crediamo tutti a prescindere dai punti su cui ci si è divisi". In ogni caso Berlusconi dice di non nutrire "una particolare preoccupazione sul fatto che il partito continuerà a stare insieme per difendere i nostri valori e i nostri programmi".
"Se Pd vota decadenza difficile proseguire" - Sulla sua decadenza da senatore, in seguito alla condanna nel processo Mediaset, Berlusconi ha annunciato che se il Pd voterà per la sua uscita da Palazzo Madama "si colpisce al cuore lo stato di diritto e allora ci domandiamo come possiamo collaborare con chi viola la legge". "La richiesta della decadenza - aggiunge Bertlusconi - come recita il secondo punto della deliberazione dell'Ufficio di presidenza, rende molto difficile proseguire la collaborazione con un alleato che vuole far decadere il leader di un altro partito suo alleato". Per di più, insiste Berlusconi, "sulla base di una sentenza che sono assolutamente sicuro che arriverà ad essere dichiarata non valida e si dirà la mia assoluta estraneità ai fatti".