Il candidato alle primarie del Pd lancia la sua sfida al Rottamatore: "Il ruolo di segretario è incompatibile con quello di sindaco". D'accordo D'Alema: "Guidare un partito non è un hobby".
Se Matteo Renzi teme di farsi riprendere dai pastoni dei tg mentre sale e scende dalle stanze di partito, Gianni Cuperlo, di fatto, ci spera. Due visioni opposte, ma per qualcuno non inconciliabili anzi complementari, del ruolo del leader del Pd che sono emerse oggi ancora più lampanti. Con Cuperlo che ha presentato la propria candidatura spiegando che, a suo avviso, un segretario deve si dedicarsi "pazientemente e quotidianamente", al partito che non può essere - è qui c'è la stoccata a Renzi - un comitato elettorale o un trampolino di lancio perché, per ricostruire il Paese "solo la leva del governo non è sufficiente", ma "devi sapere chi sei". Cuperlo ha lanciato la sua corsa con un'iniziativa tra i giovani e sotto lo slogan 'Bello e democratico' alla sede della città dell"Altra Ecconomia' al Testaccio in un'intervento con molte citazioni, da Lelio Basso ad Adriano Olivetti (un Jobs ante litteram), da Papa Francesco ad Alessandro Manzoni passando per Gordon Jekko il perfido broker di 'Wall street' che va smentito perché "non è l'avidità ma la dignità il motore della storia".
Cuperlo: "Fare il segretario inconciliabile con ruolo di sindaco" - E nelle due ore nelle quali il candidato ha delineato la sua idea di Paese e partito non sono mancati i riferimenti, impliciti e non, al suo principale competitor, Matteo Renzi. Con il quale "c'è stima reciproca" ma anche "idee diverse rispetto al partito e al Paese". A Renzi, Cuperlo manda a dire che a suo avviso il ruolo di segretario è incompatibile con quello di sindaco di Firenze (poltrona per la quale ha ribadito di voler correre). Parole che gli causano la replica dei renziani che, gli suggeriscono, allora, di dimettersi da parlamentare. Ma su questo tema torna a insistere anche Massimo D'Alema che già ieri aveva attaccato l'ex rottamatore. "Fare il segretario non è un hobby", gli manda a dire oggi l'ex premier. Che pure, evidenziando anche che, quantomeno tra gli iscritti, è possibile che il sindaco non ottenga la maggioranza assoluta al congresso, ieri aveva ipotizzato un accordo post-primarie tra Renzi e Cuperlo.
Renzi: "Dopo primarie possiamo collaborare" - Il sindaco di Firenze, dal canto suo, fa sapere di stimare (ricambiato) il suo avversario e non esclude una collaborazione. "E' una persona perbene, di cui non condivido tutto ma che ascolto con grande piacere. Se vinco le primarie, il giorno dopo lavorerò per allargare". Una collaborazione che fa sapere di auspicare anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. "Ci può essere - evidenzia - una competizione civile e la consapevolezza che poi un partito si può gestire insieme, come è accaduto con me e Bersani. Si può fare, basta un po' di buona volontà". Quanto al premier Enrico Letta, continua a mantenere il suo ruolo di terzietà rispetto alla contesa ma fa sapere, in ogni caso, di non temere una leadership forte. Anzi. "Ho bisogno - dice il premier - di leadership forti, di partiti coesi e di un governo come il nostro che, nonostante difficoltà e instabilità, ha voglia di affrontare i problemi per come sono e soprattutto di mettere in campo le soluzioni".
Cuperlo: "Fare il segretario inconciliabile con ruolo di sindaco" - E nelle due ore nelle quali il candidato ha delineato la sua idea di Paese e partito non sono mancati i riferimenti, impliciti e non, al suo principale competitor, Matteo Renzi. Con il quale "c'è stima reciproca" ma anche "idee diverse rispetto al partito e al Paese". A Renzi, Cuperlo manda a dire che a suo avviso il ruolo di segretario è incompatibile con quello di sindaco di Firenze (poltrona per la quale ha ribadito di voler correre). Parole che gli causano la replica dei renziani che, gli suggeriscono, allora, di dimettersi da parlamentare. Ma su questo tema torna a insistere anche Massimo D'Alema che già ieri aveva attaccato l'ex rottamatore. "Fare il segretario non è un hobby", gli manda a dire oggi l'ex premier. Che pure, evidenziando anche che, quantomeno tra gli iscritti, è possibile che il sindaco non ottenga la maggioranza assoluta al congresso, ieri aveva ipotizzato un accordo post-primarie tra Renzi e Cuperlo.
Renzi: "Dopo primarie possiamo collaborare" - Il sindaco di Firenze, dal canto suo, fa sapere di stimare (ricambiato) il suo avversario e non esclude una collaborazione. "E' una persona perbene, di cui non condivido tutto ma che ascolto con grande piacere. Se vinco le primarie, il giorno dopo lavorerò per allargare". Una collaborazione che fa sapere di auspicare anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. "Ci può essere - evidenzia - una competizione civile e la consapevolezza che poi un partito si può gestire insieme, come è accaduto con me e Bersani. Si può fare, basta un po' di buona volontà". Quanto al premier Enrico Letta, continua a mantenere il suo ruolo di terzietà rispetto alla contesa ma fa sapere, in ogni caso, di non temere una leadership forte. Anzi. "Ho bisogno - dice il premier - di leadership forti, di partiti coesi e di un governo come il nostro che, nonostante difficoltà e instabilità, ha voglia di affrontare i problemi per come sono e soprattutto di mettere in campo le soluzioni".