Sicilia, Pd ritira il sostegno al governo Crocetta

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La direzione regionale del partito ha votato a maggioranza la relazione del segretario Lupo, che chiede ai 4 assessori democratici in giunta di dimettersi. Ora il Pd valuterà l'azione dell'esecutivo "atto per atto". Il governatore: "Vado avanti"

Il Pd ha ritirato il sostegno a Rosario Crocetta. La direzione regionale del partito ha votato a maggioranza la relazione del segretario regionale Giuseppe Lupo: soltanto sette i voti contrari. Con questo voto, il partito chiede ai quattro assessori che lo rappresentano in giunta di dimettersi: si tratta di Luca Bianchi (Economia), Nelli Scilabra (Formazione), Mariella Lobello (Ambiente) e Nino Bartolotta (Infrastrutture). Chi non lo farà rimarrà a titolo personale e sarà deferito ai garanti del partito.

Il Pd ritira il sostegno, ma non andrà all'opposzione - Nella relazione di Lupo vengono usati toni duri nei confronti del governo Crocetta giudicato "debole e inefficace". Secondo quanto annunciato, il Pd non andrà all'opposizione ma valuterà le azioni del governo decidendo atto per atto se appoggiarlo.
In mattinata, arrivando alla direzione regionale del Pd a Palermo, il segretario Giuseppe Lupo aveva spiegato: "Prendiamo atto che Crocetta ha preso le distanze dal Pd, a questo punto non siamo vincolati al governo". Il senatore Giuseppe Lumia, che sostiene l'azione di Crocetta, ha parlato di "due agende, quella vecchia di una parte del partito che parla di rimpasto e quella nuova del cambiamento che appoggia Crocetta".

Crocetta: "Vado avanti, ho il mandato del popolo" - "Sono esterrefatto. In uno dei momenti più dolorosi della mia vita, con due agenti di scorta in rianimazione, mi trovo davanti al muro di gomma di un pezzo dei dirigenti del Pd. Mi tolgono sostegno? Si assumano responsabilità storica, io vado avanti, ho il mandato del popolo siciliano e della base del partito". Così il governatore della Sicilia, ha commentato la decisione dei democratici.

Tra il governatore e un pezzo della classe dirigente dei democratici la tensione era da tempo alle stelle. Negli ultimi mesi il confronto si è incattivito: dal rimpasto in giunta, con la sostituzione di alcuni assessori osteggiata da Crocetta in tutti i modi, alle accuse e ai veleni.

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