Decadenza Berlusconi, cresce il fronte per il voto palese

Politica
Silvio Berlusconi in una foto d'archivio (Ansa)

Dopo il M5S, anche la Lega chiede che "i partiti si assumano responsabilità" in Aula. Pd e Udc auspicano che si eviti lo scrutinio segreto. Schifani frena: "Il regolamento è chiaro: non ci sono i tempi per cambiarlo". Grasso: "Si applicheranno le regole"

Manca ancora un mese alla pronuncia del Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi ma tra i partiti politici è già cominciata la battaglia sul voto segreto. Il M5S ha chiesto, nella giornata di venerdì, che lo scrutinio in Aula sia palese. Il Pdl, per voce di Renato Schifani, che di Palazzo Madama è stato presidente, ha replicato che non ci sono i tempi per cambiare il regolamento. Ma oggi 14 settembre sono arrivate dichiarazioni da parte di varie forze politiche favorevoli al voto palese. Si allarga dunque il fronte di chi chiede di infrangere il segreto dell'urna ma il presidente Grasso frena: "Si applicheranno i regolamenti".

Il no del Pdl - La proposta dei grillini di cambiare le regole è stata stroncata da Renato Schifani: "Il regolamento del Senato è chiaro e prevede il voto segreto a meno che non si realizzino nuove maggioranze anche in termini di regolamenti ma non vi sarebbero i tempi. Si è sempre votato con voto segreto. Credo che i parlamentari debbano essere lasciati liberi nel segreto dell'urna quando deliberano e votano su argomenti che riguardano la persona. Questo è il nostro regolamento, è stato sempre applicato così, non vedo per quale motivo possa essere modificato".

Il capogruppo del Pdl Renato Brunetta ha invece attaccato il M5S: "Beppe Grillo non ha paura dei franchi tiratori ma del voto di coscienza", ha dichiarato. "Questa è la democrazia per Grillo e compagni: l'obbedienza del gregge al capo. Ecco con chi Epifani sta costituendo la nuova maggioranza di fatto nella giunta per le elezioni".

Il fronte del voto palese - Intanto anche la Lega Nord si è unita alla richiesta del M5S. Il capogruppo leghista al Senato, Massimo Bitonci, ha dichiarato: "La Lega chiederà la votazione palese quando arriverà in Aula il voto sulla decadenza di Berlusconi. Riteniamo che ogni partito debba assumersi in maniera limpida le proprie responsabilità davanti ai cittadini senza sotterfugi o giochi politici". "Non abbiamo paura di far vedere quel che votiamo", ha aggiunto Roberto Calderoli.

In sequenza sono poi arrivate le prese di posizione di esponenti Pd e Udc. "Mi auguro che si voti con voto palese, bisogna avere il coraggio delle proprie posizioni, ancor più in passaggio così delicato", ha detto Nicola Latorre dei democratici. "Sono assolutamente tranquillo, il Pd è compatto su questo", ha aggiunto. Anche Luigi Zanda, presidente del gruppo del Pd al Senato, ha detto: "Il nostro desiderio ed indirizzo è che ci sia il voto palese". Sulla stessa linea anche il senatore Udc Pier Ferdinando Casini: "Il regolamento del Senato è inequivocabile e prevede voto segreto. Sotto il profilo personale mi augurerei la trasparenza di un voto palese perché è giusto che in quella sede ciascuno si assuma la propria responsabilità davanti agli italiani".

No al voto segreto anche da Antonio Di Pietro: "Chi non ha il coraggio di votare palesemente che cosa ci sta a fare in Parlamento? Abbiano la dignità di rinunciare alla segretezza del voto". Il M5S, tramite il capogruppo al Senato Nicola Morra, ha fatto sapere che verrà presentata "una modifica del regolamento affinché sia obbligatorio votare sulle persone in maniera pubblica, palese" invece che con il voto segreto come è previsto adesso.

Grasso: "Ci sono regolamenti, il voto è segreto" - Il presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso ha però frenato il fronte che vorrebbe il voto palese: "Si applicheranno i regolamenti'' del Senato. Non è previsto il voto palese. Quando si vota per una persona, il voto è segreto". Comunque, ha precisato Grasso, "noi siamo aperti a qualsiasi possibilità: normalmente sono le forze politiche, l'accordo fra forze politiche, a stabilire come andare avanti".

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