Berlusconi: nessun ultimatum al governo Letta

Politica
Silvio Berlusconi, con a fianco Marco Pannella, firma i 6 referendum sulla giustizia promossi dai radicali, al banchetto allestito a piazza di Torre Argentina, Roma

Il leader del Pdl, dopo aver firmato i referendum sulla giustizia, assicura: "Il lavoro del premier deve continuare". Il giorno prima aveva detto: "Non siamo disponibili a mandare avanti un esecutivo se la sinistra dovesse intervenire su di me"

Silvio Berlusconi fa marcia indietro e assicura: nessun ultimatum al governo Letta. Lo dice in una conferenza stampa improvvisata sotto il gazebo dei Radicali in largo di Torre Argentina dopo avere firmato i referendum sulla giustizia.

"Nessun ultimatum" -
"Ieri ho letto di un ultimatum,  secondo il quale io avrei detto che se mi fanno decadere allora farò cadere il governo. Non è così'", assicura il Cavaliere: "Non ho pronunciato nessun ultimatum, io ricordo che questo governo è stato voluto fortissimamente da me, e sono convinto che l'Italia abbia bisogno che il governo continui a governare", ha detto.  "E addirittura - ha aggiunto - non sono d'accordo con certe critiche perché questo governo sta anzi facendo cose egregie".

Le parole del giorno prima -
Parole diverse da quelle pronunciate nella giornata di venerdì 30 agosto: "Non siamo disponibili a mandare avanti un governo se la sinistra dovesse intervenire su di me, sul leader del Pdl, impedendogli di fare politica" (AUDIO).

Letta: "Il governo non ha nulla a che fare con la giunta" - E se il ministro della Difesa Mauro, a SkyTG24, ha spiegato di confidare "nel senso di responsabilità dei partiti" il presidente del Consiglio non ha indicato alcuna soluzione sul caso Berlusconi e anzi ha liquidato la questione una volta per tutte: "Non credo ci siano molti margini, la separazione tra il piano politico e giudiziario è necessaria'', ha detto il premier. E ha aggiunto: "Il governo non ha nulla a che fare con le competenze della giunta. Chi crea connessioni improprie dovrà spiegare ai cittadini il senso di queste relazioni pericolose''.
Parole dure sono arrivate anche da Matteo Renzi
: "In un qualsiasi Paese civile, un leader che viene condannato in via definitiva va a casa lui, senza aspettare che venga interdetto''.

Epifani: "Il Pd voterà compatto sula decadenza" - In serata sono arrivate anche le parole del segretario Pd Guglielmo Epifani: "Ma quali traditori. Ci sarà un voto compatto", ha risposto arrivando alla festa del Pd di Reggio Emilia a chi gli chiedeva se temesse franchi tiratori sul voto relativo alla decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di senatore. "Aspetteremo la decisione di Berlusconi con serenità e fermezza, non abbiamo paura delle sue scelte e non temiamo ricatti". Un'apertura a Berlusconi "non gliela possiamo dare", ha puntualizzato Epifani, "perché crediamo nel principio più semplice, ossia che siamo tutti uguali davanti alla legge".

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