Lega, Bossi insulta il ministro Kyenge

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Il Senatur, durante un comizio, torna a parlare della titolare dell'Integrazione: "Tutto il paese ne ha pieni i co…". Il presidente del Carroccio aggiunge: "Il governo sta in piedi e la legge sull'immigrazione non sarà toccata"

Umberto Bossi si scaglia contro Cecile Kyenge. Il Senatur, parlando durante un comizio ad Arcore, ha dichiarato: "Tutto il Paese ne ha pieni i co.. del ministro Kyenge". Nonostante questo, ha aggiunto di essere "assolutamente contro gli insulti". Il leader leghista ha difeso il suo partito: "Dicono che è la solita Lega razzista, in realtà è tutto il Paese che lo pensa". Solo venerdì Bossi aveva dichiarato in un altro comizio: "Per fortuna che in Valtrompia ancora si producono le armi, un giorno serviranno". Il fondatore della Lega aveva invocato l'uso delle armi rispondendo a chi contestava l'abolizione delle province.

La Bossi-Fini - Bossi nel comizio di sabato sera ha poi svelato di aver parlato con Alfano a proposito della legge sull'immigrazione che porta il suo nome: "Ho chiesto ad Angelino Alfano se fosse vero che vogliono cancellare la legge Bossi-Fini. Lui mi ha risposto: 'sono io il ministro dell'Interno, la Kyenge può dire quello che vuole, ma io non ho nessuna intenzione di toccare la Bossi-Fini'".

"Il governo tiene" - Bossi ha poi detto la sua sull'esecutivo Letta: "Secondo me il governo sta in piedi, perché non c'è nessuno che abbia la forza di buttarlo giù, nemmeno Berlusconi. Non si va a elezioni domani o dopodomani". Più facile, ha poi risposto il presidente del Carroccio ai giornalisti, che si vada al voto "dalla primavera prossima". E sul futuro del suo partito ha svelato: "Maroni mi ha detto che vuole fare il congresso entro la fine dell'anno. Non voglio scontri tra bossiani e maroniani".

Berlusconi e Craxi - La vicinanza alla residenza di Berlusconi ha spostato il discorso anche sui processi del Cavaliere: "La magistratura fa una serie di errori, che non paga mai, e non va bene". Bossi ha fatto un parallelo con la sorte dell'ex leader del Psi Bettino Craxi che "non applicò il referendum per dare maggiore responsabilità ai magistrati, e si ritrovò fuori dal Parlamento". Dunque, ha aggiunto, "un po' come Berlusconi", anche se il presidente della Lega ha poi precisato di non vedere per il leader del Pdl la stessa sorte di Craxi. "No, Berlusconi non è finito".

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