70 senatori del Pd: "Serve uno scatto d'orgoglio"

Politica

Dopo lo stop alle Camere, un gruppo di democratici chiede più chiarezza nella comunicazione del partito. Epifani: "Hanno ragione". E attacca il Pdl: "Schizofrenico, così non si può andare avanti". Berlusconi: "Porteremo a termine Imu e Iva". LIVE BLOGGING

Al Pd serve uno scatto d'orgoglio e la capacità di motivare al paese le buone ragioni per sostenere il governo di Enrico Letta. E' quanto scrivono in una nota congiunta circa 70 (su 108) senatori del Partito democratico. "Piacerebbe vedere uno scatto d'orgoglio da parte del Pd e che fossero comunicate meglio le nostre buone ragioni al Paese. A cominciare dalla fatica e dalla responsabilità nel sostenere un governo chiamato a realizzare riforme a fronte di una crisi gravissima", scrivono i senatori democratici (qui il testo completo). "Hanno ragione" dice il segretario Epifani che "striglia" il Pdl per il suo atteggiamento nei confronti del governo. "Di mattina minacciano la crisi, poi Berlusconi dice 'no, andiamo avanti': è un atteggiamento schizofrenico, non sanno cosa fare. Serve un chiarimento". "La  sospensione dei lavori parlamentari a seguito di una decisione della Corte di cassazione, è incredibile, non è mai successo in nessun Paese e in Italia, è un atto di grande gravità" continua Epifani: "Così non si può andare avanti".
Dal fronte Pdl intanto Renato Schifani conferma a SkyTG24 che il suo partito intende proseguire sulla "linea della responsabilità e della coerenza", ma avverte anche che, in caso di una condanna di Silvio Berlusconi, la tenuta della maggioranza verrebbe messa in discussione. "E' evidente che dinanzi a un evento cosi traumatico che trasformerebbe il nostro in un partito acefalo, si porrebbero grandissimi interrogativi sulla nostra permanenza nel governo".
In mattinata il  ministro per gli Affari europei Enzo Moaveroa SKyTG24 ha sostenuto che nonostante le tensioni degli ultimi giorni il governo di Enrico Letta sarebbe destinato a durare almeno fino a tutta la seconda metà del 2014.

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