Renzi: segreteria Pd? Non mi faccio fregare, prima le regole

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Il sindaco di Firenze all’evento organizzato da Repubblica: "Candidarmi? Se nel partito cresce la richiesta di cambiare l'Italia, ci rifletteremo". E a proposito dell’iter delle riforme del governo Letta dice: "Fortissimo rischio di commissionite"

In vista della battaglia congressuale per la segreteria del Pd, "prima facciano le regole, poi decido se partecipare. Stavolta non mi faccio fregare". Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi, riferendosi in particolare con l'ultima battuta alla controversa vicenda delle regole per le primarie che nell'autunno scorso lo hanno visto sfidare Pierluigi Bersani.
"Io stavolta non la faccio, la battaglia in solitaria. L'altra volta l'ho fatta per smuovere un po'  le acque, ho fatto una battaglia contro tutto e tutti", ha aggiunto Renzi, ospite dell’evento organizzato da Repubblica (al quale in giornata ha partecipato anche il Capo dello Stato Napolitano, mentre sabato è toccato al premier Letta), a chi gli domandava se è pronto a candidarsi alla segreteria del Partito democratico al prossimo congresso.
"Se nel Pd cresce la richiesta di cambiare l'Italia, ci rifletteremo - ha spiegato il sindaco - Se invece è una battaglia per correnti, e per vivacchiare, io non ci sarò".

Riforme? Rischio “commissionite” - "Vedo il rischio di 'commissionite': se i partiti hanno capito la lezione di febbraio che bisogno c'è di rinviare di 18 mesi il dibattito di merito?". Renzi spiega qual è la parte che meno lo convince dell'operato di Enrico Letta di queste settimane. Mentre si dice "assolutamente convinto" dalle parole del premier sull'Europa, il sindaco di Firenze critica il "modello di revisione costituzionale proposto dal governo".
Quanto al ddl di abolizione del finanziamento dei partiti, Renzi si è detto soddisfatto dell'iniziativa del governo: "Prima ci trattavano come appestati, ora il Pd si appresta a votare compatto a favore del provvedimento del governo: il primo passo è stato fatto".

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