Letta: "Sull'Imu non sarà il decreto dei miracoli"

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Nel testo sul tavolo del Cdm ci sarà la sospensione della tassa sulla prima casa fino a settembre o ottobre. Escluse agevolazioni per gli immobili delle imprese. Brunetta: "Riforma entro agosto o cade il governo". Ma Berlusconi frena: "L'esecutivo durerà"

"Vogliamo fare scelte concrete, scelte con i piedi per terra, sapendo quello che possiamo fare. Il decreto di domani non sarà un decreto dei miracoli. Ci consente solo di avere 100 giorni, di avere il tempo per poter fare delle riforme".  Il premier Enrico Letta spiega così, dalla Polonia, la portata del decreto legge sull'Imu che il Consiglio dei ministri dovrebbe licenziare venerdì 17 maggio. Ma il capogruppo Pdl Renato Brunetta è categorico: "Entro agosto bisogna fare la riforma complessiva della tassazione degli immobili, compresi i capannoni, altrimenti cadrà il governo Letta". In serata Berlusconi, a una cena elettorale per Alemanno, smorza però i toni: "C'è una forte possibilità che questo governo possa andare avanti ed è un momento che consideriamo epocale. L'accordo col Pd mette fine a 20 anni di guerra civile".

Intanto, comunque, secondo il ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali, Graziano Delrio, il versamento dell'Imu sulla prima casa sarà sospeso fino al mese di settembre o di ottobre. E "al momento", spiega il ministro, il governo lavora solo su prima casa e immobili Iacp, escludendo agevolazioni per gli immobili strumentali delle imprese. I circa 2 miliardi di mancato incasso per i Comuni saranno compensati da anticipazioni della Tesoreria di Stato.

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"Ci sono da fare anticipi di tesoreria ai comuni - ha spiegato il sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti - per più o meno 2 miliardi. Siamo consapevoli che la quota (i mancati introiti per i comuni dell'Imu, ndr) va sostituita con anticipazioni".
Restano le perplessità dei Comuni, che denunciano l'impossibilità di fare i bilanci di previsione: "Tanti sindaci oggi hanno delle 'non risposte' dal governo, che fanno sì che non si riescano a fare i bilanci di previsione", ha sottolineato il presidente facente funzione dell'Anci Alessandro Cattaneo dopo l'incontro con il governo.

Per quanto riguarda le risorse per finanziare la cassa integrazione in deroga, fa sapere sempre Delrio, le risorse saranno limitate: 700-800 milioni. "Si sta ancora discutendo, ma l'ordine di grandezza dovrebbe essere quello", ha detto mentre a palazzo Chigi il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini (che aveva parlato di risorse "a brevissimo termine"), e il titolare dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, stavano ancora limando il testo.

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