Maroni: "Non siamo divisi". Bossi: "Non rompiamo"

Politica

Nel tradizionale appuntamento del Carroccio l'ex ministro dell'Interno rivolge un appello all'unità ai militanti. Il Senatur: "Chi dice che tutto va bene è un leccaculo. Ma si può migliorare". Tensioni tra bossiani e maroniani per un volantino

Tradizionale appuntamento della Lega Nord sul pratone di Pontida. Al suo arrivo Umberto Bossi è stato accolto da alcuni sostenitori che lo hanno accolto al grido di "secessione, secessione". E' la solita Pontida?  "No". Questa l'unica risposta strappata al leader storico della Lega  nord Umberto Bossi, dai giornalisti che attendevano il Senatur  all'uscita dal tendone ristorante dove Bossi si e' fermato per una  breve pausa. Bossi ha poi raggiunto il retro del palco senza  rispondere alle domande dei cronisti.

Bossi: "Chi dice che tutto va bene è un leccaculo" - Una volta salito sul palco il Senatur ha detto che "ogni anno dalla base  venga un giudizio sugli eletti".   "La base  -ha sottolineato Boss i- non ha gli strumenti per  incidere ma le cariche non possono essere eterne e non può essere  solo il consiglio federale a fare certe scelte". Non sono mancate polemiche da parte del Senatur, secondo cui "chi ha detto che tutto va bene" nella Lega "è un lecca... ma la situazione è rimediabile". Cosi' Umberto Bossi dal palco del raduno di Pontida.

Bossi: "Niente fischi" - Il fondatore della Lega ha poi aggiunto di non pensarla "come Maroni quando dice che ce ne stiamo al nord e ce ne freghiamo di Roma: noi dobbiamo combattere su tutti i fronti, anche a Roma". Bossi però ha anche invitato i suoi fedelissimi a non cercare una scissione. "Non ho fatto la Lega per romperla, la miglioreremo" ha detto il Senatur dal palco. Ai militanti che protestavano ha detto che la loro protesta "è stata capita: la base deve contare di più e conterà" poi: "niente insulti e niente fischi", ha chiesto prima di abbracciare Maroni.

Maroni: "Non possiamo dividerci" - Inviti all'unità del partito arrivano da Maroni. "Siamo a una svolta e  non possiamo dividerci" dice dal palco il segretario federale  della Lega nord che invita i militanti a non dare ascolto a chi in questi ultimi tempi sostiene che il movimento sia alla  rottura anche perché, sottolinea "è quello che vogliono i nostri  avversari. Hanno paura di noi e per questo scrivono stronzate". Nel corso del suo intervento sul palco di Pontida Maroni ha  ribadito che solo "con l'unità il movimento può ottenere risultati  concreti e il risultato concreto è uno solo - spiega - la nostra  libertà". "Ancora una volta siamo qui in tanti -sottolinea Maroni-  smentendo tutti quei gufi che volevano una Lega finita, divisa, alla  resa dei conti. Andate tutti a quel paese giornalisti di regime  -sottolinea Maroni- siamo qui per compiere il nostro grande progetto  che vede prima il Nord e la realizzazione di quel grande sogno che è  la Padania".

I diamanti di Belsito
- Roberto Maroni ha poi annunciato che andranno alle sezioni e ai militanti (più meritevoli) i soldi ricavati dalla vendita dei diamanti, acquistati con i fondi del movimento dall'ex tesoriere Francesco Belsito (FOTO) e da alcuni ex dirigenti poi espulsi. "Proprio un anno fa la Lega veniva travolta dagli scandali, siamo riusciti a recuperare" ha affermato il segretario federale del Carroccio, dal palco di Pontida.

Tensione tra i militanti - Nel corso della giornata ono volati insulti e anche qualche spintone (VIDEO) fra una ventina di militanti leghisti al raduno di Pontida, dopo che alcuni di loro - probabilmente veneti - hanno esposto un manifesto che raffigura il segretario Roberto Maroni come Pinocchio. La scenetta è avvenuta in un angolo del pratone mentre dal palco parlavano alcuni dirigenti di secondo piano del movimento: la situazione poi e' tornata alla calma.

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