Grillo: "No al mercato delle vacche". Renzi: "Va sfidato"

Politica

Il leader del Movimento 5 Stelle attacca il Pd: "Non siamo in vendita". Il sindaco di Firenze si tira fuori dalla mischia: "Non pugnalo alle spalle Bersani". Ma avverte: "La priorità è rimettersi in sintonia con gli italiani"

Il lungo vuoto che intercorre tra le elezioni e l'insediamento delle Camere, non fa che aumentare il nervosismo dei protagonisti e la confusione. Le affermazioni di Pier Luigi Bersani e dei dirigenti del Pd circa l'intenzione di "dialogare" con i parlamentari del Movimento Cinque Stelle, vengono lette da Beppe Grillo come il tentativo di "comprare" i propri senatori e deputati per ottenere la fiducia ad un governo Bersani, ipotesi esclusa anche da Gianroberto Casaleggio, cofondatore dell'M5S. Intanto Matteo Renzi dice no a un baratto con Grillo: "Va sfidato - spiega - non inseguito".

Ma mentre alcuni dirigenti del Pdl carezzano l'idea di un governo con il Pd, Silvio Berlusconi spiazza tutti lanciando prima la proposta di un nuovo voto e poi facendo marcia indietro (IL VIDEO). Intanto il presidente Giorgio Napolitano torna a negare l'ipotesi di un secondo mandato al Quirinale.

Bersani, in una intervista, ha "offerto" un governo che "propone sette o otto punti qualificanti e che chiede in Parlamento la fiducia a chi ci sta". Idea che riprende il concetto espresso prima delle urne di "scouting" tra i 'grillini' in Parlamento. Cosa che ha provocato l'ira di Beppe Grillo, che sul suo blog parla di "mercato delle vacche" che però fallirà perché "il M5S, i suoi eletti, non sono in vendita". Insomma "se il Pd vuole trasformare Camera e Senato in un Vietnam il M5S non starà certo a guardare".

Anche Casaleggio ha escluso che M5S formi un governo con il Pd: "Se verrà messo insieme un governo, formato da altri partiti - ha detto - il Movimento darà il proprio voto a tutto ciò che costituisce parte integrante del proprio programma". Quindi i grillini "tifano" per un "governissimo" Pd-Pdl, escluso invece dai Democrats come ha ribadito Bersani.

In questa situazione nel Pd si comincia a prendere in considerazione la possibilità che il tentativo di Bersani naufraghi e che il segretario faccia un passo indietro in favore di un altro esponente Pd. Si è tirato fuori dalla mischia Matteo Renzi, tirato in ballo dai retroscena di alcuni giornali: "Nello zoo del Pd ci sono già troppi tacchini sui tetti e troppi giaguari da smacchiare per permettersi gli sciacalli del giorno dopo"; fuor di metafora: "non pugnalo alle spalle Bersani oggi: chiaro?" (il servizio di SkyTG24).

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