Il leader M5S respinge l'offerta di dialogo del Pd e sui giornali trovano spazio i malumori dei grillini e il processo al segretario tra i democratici. Sul fronte internazionale tiene banco il monito del Capo dello Stato alla Germania. RASSEGNA STAMPA
Il monito ai tedeschi di Napolitano, che chiede rispetto per l’Italia, e il muro di Beppe Grillo nei confronti del Pd di Bersani sono i principali temi che segnano il dibattito politico (e le prime pagine dei giornali) a tre giorni dal voto. Lo scenario post elettorale è quello dell’incertezza, che si ripercuote anche sul piano internazionale: "Hanno vinto due clown" le parole del leader tedesco della Spd che hanno portato all’incidente col capo dello Stato. E dedicano l'apertura alla replica di Napolitano in Germania Il tempo, che titola "Il muro di Napolitano: Berlino ci rispetti", Il Messaggero: "Insulti tedeschi, alti di Napolitano" e il Corriere della Sera: "Napolitano a Berlino: rispettateci".
Ma sul fronte interno, è il "2 di picche" di Grillo a Bersani ad animare il dibattito. "Grillo gela Bersani: Sei un morto", il titolo principale de La Repubblica, "Grillo: Bersani mi molesta" quello de Il Giorno, "Bersani morto che parla" l’apertura del Secolo XIX. Si concentrano sulle parole di Grillo anche il Giornale ("Bersani Molestatore, il vaffa di Grillo al Pd") e Libero ("Seppellito da un vaffa"). "Bersani allo sbaraglio o con Grillo o si rivota" titola anche il Fatto quotidiano. Ma oltre al "no" di Grillo, sui giornali c’è spazio anche per i primi malumori che la base del Movimento 5 stelle comincia a fare emergere in Rete, luogo deputato alla discussione dei grillini. "Grillo: no a Bersani. E la base si divide" è infatti il titolo de La Stampa e anche L’Unità punta su questo aspetto e titola "Il web si ribella a Grillo". Il Corriere della Sera racconta nel divisioni della base in un articolo di Elsa Muschella, secondo cui "tra i militanti cresce la voglia di un’intesa". Una "corrente" che ha preso forma anche nella petizione online della 24enne fiorentina Viola Tesi, elettrice che chiede a Grillo di "dare la fiducia al governo per cambiare l'Italia" e ha raccolto già oltre 70mila firme.
Tra i retroscena di queste ore anche "il processo" al segretario del Pd Bersani da parte dello stato maggiore del partito. "Pier Luigi Bersani finisce nel mirino - scrive Goffredo De Marchis su Repubblica - sono in discussione il suo ruolo, la sua leadership, la campagna elettorale, gli errori".
E tra gli esponenti del Pd, Massimo D'Alema, in un'intervista al Corriere, sostiene l'idea di un "governissimo" guidato da Bersani ma sostenuto sia dai grillini che dal Pdl (idea questa, finora rifiutata dal segretario), cui andrebbe la presidenza delle due Camere.
Ma sul fronte interno, è il "2 di picche" di Grillo a Bersani ad animare il dibattito. "Grillo gela Bersani: Sei un morto", il titolo principale de La Repubblica, "Grillo: Bersani mi molesta" quello de Il Giorno, "Bersani morto che parla" l’apertura del Secolo XIX. Si concentrano sulle parole di Grillo anche il Giornale ("Bersani Molestatore, il vaffa di Grillo al Pd") e Libero ("Seppellito da un vaffa"). "Bersani allo sbaraglio o con Grillo o si rivota" titola anche il Fatto quotidiano. Ma oltre al "no" di Grillo, sui giornali c’è spazio anche per i primi malumori che la base del Movimento 5 stelle comincia a fare emergere in Rete, luogo deputato alla discussione dei grillini. "Grillo: no a Bersani. E la base si divide" è infatti il titolo de La Stampa e anche L’Unità punta su questo aspetto e titola "Il web si ribella a Grillo". Il Corriere della Sera racconta nel divisioni della base in un articolo di Elsa Muschella, secondo cui "tra i militanti cresce la voglia di un’intesa". Una "corrente" che ha preso forma anche nella petizione online della 24enne fiorentina Viola Tesi, elettrice che chiede a Grillo di "dare la fiducia al governo per cambiare l'Italia" e ha raccolto già oltre 70mila firme.
Tra i retroscena di queste ore anche "il processo" al segretario del Pd Bersani da parte dello stato maggiore del partito. "Pier Luigi Bersani finisce nel mirino - scrive Goffredo De Marchis su Repubblica - sono in discussione il suo ruolo, la sua leadership, la campagna elettorale, gli errori".
E tra gli esponenti del Pd, Massimo D'Alema, in un'intervista al Corriere, sostiene l'idea di un "governissimo" guidato da Bersani ma sostenuto sia dai grillini che dal Pdl (idea questa, finora rifiutata dal segretario), cui andrebbe la presidenza delle due Camere.