Spot elettorali, Monti in salotto coi suoi nipoti
PoliticaIl premier uscente pubblica il suo primo video di questa campagna su Youtube. Ma dal Pd a Vendola, le principali forze in campo hanno già cominciato a mostrare le carte. Con testi e immagini che cambiano da partito a partito. LE CLIP
di Raffaele Mastrolonardo
Noi e loro. Da una parte quelli che sono stati “chiamati” a salvare il Paese. Dall'altra la “vecchia politica”. Da un lato chi ha “preso le decisioni che loro non avevano il coraggio di prendere” dall'altro chi “ha messo in pericolo l'Italia”. Il primo spot elettorale di Mario Monti, che dalle 13 del 6 febbraio va in onda su emittenti locali e web, porta un messaggio di discontinuità: tra il Professore, salito dalla Bocconi alla presidenza del Consiglio, e il resto dei contendenti c'è una differenza netta. E a sottolinearlo ci pensano la voce fuoricampo dell'ex Commissario europeo e le immagini: dall'immondizia per le strade all'investitura di Napolitano, passando per i nipotini che giocano in salotto con “nonno” Mario.
Anche il premier, a tre settimane dal voto, gioca dunque la carta dello spot. In una campagna elettorale caratterizzata da un massiccio ricorso al web e ai social media, i partiti, dal Pd alla Lega, non rinunciano infatti ai classici video elettorali, destinati alle tv ma diffusi, naturalmente, anche in Rete. Ciascuno, ovviamente con il proprio taglio e prospettiva.
Guarda il video di Mario Monti
Baci e figli – Se Monti ha puntato sulla sua “diversità” individuale, il Partito Democratico ha scelto invece per la sua propaganda in immagini una strada del tutto slegata dal suo candidato premier Bersani. I primi due spot del Pd, lanciati il 31 gennaio scorso, hanno come protagonisti due coppie di giovani alle prese con le proprie storie personali e le preoccupazioni legate ai problemi dell'Italia contemporanea: difficoltà di ottenere un mutuo, precariato, discriminazione delle donne nel mondo del lavoro. In entrambi i casi la soluzione ai dubbi dei ragazzi è un' “Italia giusta”.
Guarda uno spot del Pd
Tra Ruzzle e MasterChef – Tra i primi a partire con gli spot elettorali è stata Sinistra e libertà. Naturalmente con lo stile, a tratti brillante a tratti evocativo, che da anni caratterizza le campagne elettorali di Nichi Vendola. Il 24 gennaio scorso, approfittando del boom di Ruzzle, i creativi del partito hanno messo online una clip che utilizzava il social gioco per criticare gli avversari e promuovere il voto al partito. Una settimana dopo hanno montato estratti della trasmissione MasterChef per prendere di mira Silvio Berlusconi. Infine, ispirandosi direttamente a un famoso video della campagna di Lula hanno diffuso lo spot “più politico” tra quelli proposti finora: una ragazza che, in primo piano, racconta perché vuole restare in Italia e come intende cambiarla. Ovviamente da sinistra.
Guarda lo spot di Sel
Lega Spot - “Il pizzo oggi è solo il nome di un merletto e mio figlio studia la mafia solo sui libri di scuola”, dice uno. “Finalmente i treni arrivano in orario”, afferma un altro. “Il patto di stabilità oggi è solo un brutto incubo”, commenta un terzo. Sono queste alcune delle frasi che si ascoltano nello spot elettorale realizzato dalla Lega Nord in vista delle elezioni amministrative in Lombardia. Tutte insieme, le affermazioni delle persone che intervengono compongono descrivono la vita nella propria Regione se diventasse realtà il progetto di Roberto Maroni di trattenere sul territorio il 75% delle tasse.
Lo spot della Lega
Volontari digitali - Chi non si è ancora rivolto gli elettori attraverso uno spot è il Pdl. Almeno non ufficialmente. Fino ad ora l'unico messaggio video è arrivato dall'account Twitter @Berlusconi2013 che sostiene l'ex presidente del Consiglio attraverso l'azione di alcuni “volontari digitali”. Si tratta di una sorta di inno alla libertà, in stile con la tradizione dei messaggi berlusconiani, che indica anche gli avversari da sconfiggere: Susanna Camusso, la “magistratocrazia”, la patrimoniale, la Fiom, Hamas e pure il quotidiano la Repubblica.
Gli altri - Più difficile tenere traccia della comunicazione video degli altri partiti in lizza. Nel caso del Movimento 5 Stelle, infatti, su YouTube è tutto un fiorire di iniziative promozionali dal basso a cui non sempre è facile attribuire i crismi dell'ufficialità. Si va dall'appello a “spegnere” i rappresentanti della vecchia politica a una esposizione culinaria della proposta del M5S. Più enfatica, a partire dalla musica, la via scelta da Fratelli d'Italia, il movimento di Giorgia Meloni e Guido Crosetto per comunicare il senso della loro sfida: un video che tiene insieme, fra le altre cose, Risorgimento, Signore degli Anelli e difesa della cristianità. Per quanto riguarda Rivoluzione Civile, per ora, il ricorso al video è concepito per lo più come la comunicazione del proprio programma da parte del leader. Anche se in Rete non mancano esperimenti un po' più brillanti, i quali, però, non sembrano avere sempre l'imprimatur del partito.
Noi e loro. Da una parte quelli che sono stati “chiamati” a salvare il Paese. Dall'altra la “vecchia politica”. Da un lato chi ha “preso le decisioni che loro non avevano il coraggio di prendere” dall'altro chi “ha messo in pericolo l'Italia”. Il primo spot elettorale di Mario Monti, che dalle 13 del 6 febbraio va in onda su emittenti locali e web, porta un messaggio di discontinuità: tra il Professore, salito dalla Bocconi alla presidenza del Consiglio, e il resto dei contendenti c'è una differenza netta. E a sottolinearlo ci pensano la voce fuoricampo dell'ex Commissario europeo e le immagini: dall'immondizia per le strade all'investitura di Napolitano, passando per i nipotini che giocano in salotto con “nonno” Mario.
Anche il premier, a tre settimane dal voto, gioca dunque la carta dello spot. In una campagna elettorale caratterizzata da un massiccio ricorso al web e ai social media, i partiti, dal Pd alla Lega, non rinunciano infatti ai classici video elettorali, destinati alle tv ma diffusi, naturalmente, anche in Rete. Ciascuno, ovviamente con il proprio taglio e prospettiva.
Guarda il video di Mario Monti
Baci e figli – Se Monti ha puntato sulla sua “diversità” individuale, il Partito Democratico ha scelto invece per la sua propaganda in immagini una strada del tutto slegata dal suo candidato premier Bersani. I primi due spot del Pd, lanciati il 31 gennaio scorso, hanno come protagonisti due coppie di giovani alle prese con le proprie storie personali e le preoccupazioni legate ai problemi dell'Italia contemporanea: difficoltà di ottenere un mutuo, precariato, discriminazione delle donne nel mondo del lavoro. In entrambi i casi la soluzione ai dubbi dei ragazzi è un' “Italia giusta”.
Guarda uno spot del Pd
Tra Ruzzle e MasterChef – Tra i primi a partire con gli spot elettorali è stata Sinistra e libertà. Naturalmente con lo stile, a tratti brillante a tratti evocativo, che da anni caratterizza le campagne elettorali di Nichi Vendola. Il 24 gennaio scorso, approfittando del boom di Ruzzle, i creativi del partito hanno messo online una clip che utilizzava il social gioco per criticare gli avversari e promuovere il voto al partito. Una settimana dopo hanno montato estratti della trasmissione MasterChef per prendere di mira Silvio Berlusconi. Infine, ispirandosi direttamente a un famoso video della campagna di Lula hanno diffuso lo spot “più politico” tra quelli proposti finora: una ragazza che, in primo piano, racconta perché vuole restare in Italia e come intende cambiarla. Ovviamente da sinistra.
Guarda lo spot di Sel
Lega Spot - “Il pizzo oggi è solo il nome di un merletto e mio figlio studia la mafia solo sui libri di scuola”, dice uno. “Finalmente i treni arrivano in orario”, afferma un altro. “Il patto di stabilità oggi è solo un brutto incubo”, commenta un terzo. Sono queste alcune delle frasi che si ascoltano nello spot elettorale realizzato dalla Lega Nord in vista delle elezioni amministrative in Lombardia. Tutte insieme, le affermazioni delle persone che intervengono compongono descrivono la vita nella propria Regione se diventasse realtà il progetto di Roberto Maroni di trattenere sul territorio il 75% delle tasse.
Lo spot della Lega
Volontari digitali - Chi non si è ancora rivolto gli elettori attraverso uno spot è il Pdl. Almeno non ufficialmente. Fino ad ora l'unico messaggio video è arrivato dall'account Twitter @Berlusconi2013 che sostiene l'ex presidente del Consiglio attraverso l'azione di alcuni “volontari digitali”. Si tratta di una sorta di inno alla libertà, in stile con la tradizione dei messaggi berlusconiani, che indica anche gli avversari da sconfiggere: Susanna Camusso, la “magistratocrazia”, la patrimoniale, la Fiom, Hamas e pure il quotidiano la Repubblica.
Gli altri - Più difficile tenere traccia della comunicazione video degli altri partiti in lizza. Nel caso del Movimento 5 Stelle, infatti, su YouTube è tutto un fiorire di iniziative promozionali dal basso a cui non sempre è facile attribuire i crismi dell'ufficialità. Si va dall'appello a “spegnere” i rappresentanti della vecchia politica a una esposizione culinaria della proposta del M5S. Più enfatica, a partire dalla musica, la via scelta da Fratelli d'Italia, il movimento di Giorgia Meloni e Guido Crosetto per comunicare il senso della loro sfida: un video che tiene insieme, fra le altre cose, Risorgimento, Signore degli Anelli e difesa della cristianità. Per quanto riguarda Rivoluzione Civile, per ora, il ricorso al video è concepito per lo più come la comunicazione del proprio programma da parte del leader. Anche se in Rete non mancano esperimenti un po' più brillanti, i quali, però, non sembrano avere sempre l'imprimatur del partito.