Mps, Maroni a SkyTG24: "Aprire tutti i cassetti"

Politica
Roberto Maroni

Il segretario della Lega e candidato governatore in Lombardia: "Sul Monte Paschi serve trasparenza. Qualcuno non la vuole, mi spiace Napolitano sia tra questi". Monti? "Un furbetto". E su Grillo: “Sarà travolto dall’antipolitica”. INTERVISTA INTEGRALE

"Sul caso Monte Paschi bisogna aprire tutti i cassetti. C'è bisogno di trasparenza anche se c'è qualcuno che non la vuole. E mi spiace che Napolitano sia tra questi". Il giorno dopo l'attacco al presidente della Repubblica, il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, non fa retromarcia. "Ho criticato il presidente della Repubblica perché è incredibile che si possa dire che serve il silenzio sulla vicenda Mps perché così si salvaguarda l'interesse nazionale. L'interesse nazionale è quello di svelare i misteri".
Ospite de "L'intervista", l'approfondimento di SkyTG24 condotto da Maria Latella (GUARDA LA PUNTATA INTEGRALE), il candidato governatore della Lombardia affronta tutti i temi centrali che stanno occupando questa campagna elettorale. A cominciare, inevitabilmente, dall'affare Mps e dalla commistione politica-banche.

Il caso Monte Paschi -  “Io come ministro dell’Interno dov’ero? Il ministro non va a vedere i conti delle banche. Il Cda ha fatto quello che ha fatto. Bankitalia ha controllato? Io penso di no. Questa vicenda insegna che i dirigenti di Mps se ne devono andare via subito. E poi bisogna interrompere il rapporto tra banca e politica. La Banca d’Italia inoltre dev’essere riformata, deve diventare davvero un istituto indipendente. Sul caso Monte Paschi c'è bisogno di trasparenza. C'è qualcuno che non la vuole e mi spiace che Napolitano sia tra questi". “La questione banche riguarda tutti? No, Credieuronord non c’entra niente, Ponzellini non era il banchiere della Lega. Credieuronord è stata un’operazione sbagliata che non faremo più”.

“Grillo? Prende voti leghisti e voglio recuperarli” – “Gli operai votano quello che vogliono. Certamente una parte di leghisti vota Grillo e io voglio recuperarli. Per questo mi candido in Lombardia, per dire ai leghisti che c’è una via nuova per costruire una macroregione. In Lombardia stiamo recuperando, i sondaggi dicono questo. La differenza tra il Movimento 5 Stelle e la Lega dei primi tempi? Noi avevamo e abbiamo un grande progetto, Grillo è mosso dall’antipolitica. Ma io credo che la politica lo travolgerà. Noi puoi dire ‘bombardiamo il Parlamento’ e poi entrarci”.

Nozze gay in Francia - Poi il segretario lumbard commenta l'ok di Parigi ai matrimoni gay: “Io sono contrario. La costituzione italiana parla di famiglia come società fondata sul matrimonio. Riconosco il diritto di stare insieme, però il matrimonio e la famiglia per me rimane quella naturale. Solo su questo sono d’accordo con Monti, anche se nella sua compagine non tutti la pensano così. È un furbetto, come sul lavoro. Sui temi del lavoro e morali è un imbroglioncello”.

Il confronto con gli altri candidati – Maroni spiega poi di essere pronto a confrontarsi “con i cittadini davanti a una platea, negli studi televisivi non mi interessa. Non ho paura dei confronti, ho argomenti per contrastare chiunque. Un confronto tra candidati premier? Dipende da loro, io preferisco il confronto tra la gente”.

“Se vinco in Lombardia lascio la guida della Lega”– Maroni parla poi di Milan (“Condivido l’acquisto di Balotelli e spero segni nel derby) e annuncia che se vince in Lombardia lascerà la guida della Lega:  “Fare il governatore della Lombardia è un impegno a  tempo pieno – ha detto poi Maroni a proposito della corsa in Regione – Quindi se vinco lascerò la segreteria della Lega”. Sul suo avversario, Umberto Ambrosoli, sostiene che ha poca esperienza e che nella sue liste ci sono molti indagati.

Bossi spinge Maroni: “Ma se sbaglia, si cambia” - Umberto Bossi, intanto, è ottimista sulla conquista della Lombardia da parte della Lega che "nell'ultimo  sondaggio è in testa. A questo giro possiamo davvero cambiare la storia". Il Senatur lo dice a 'La Repubblica', specificando che in caso di vittoria "ci stacchiamo dallo Stato centrale, quello che munge le mammelle del Nord. Basta, andiamo per conto nostro: senza più minacce o secessioni". “Maroni è stato intelligente – ha detto Maroni – ha portato avanti il suo vecchio progetto della macroregione europea", aggiunge l'ex ministro delle Riforme. E se Maroni, invece, non ce la fa? "Maroni è il segretario della federale. Se sbaglia si cambia. In Lega si può sempre cambiare, siamo tutti utili e nessuno è inamovibile".

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