Il ministro dell'Economia interviene in Aula sullo scandalo che ha coinvolto la banca: "Non abbiamo dato alcun contributo a fondo perduto". Poi aggiunge: "Il sistema è solido". Monti: "Magistratura deve andare fino in fondo"
Il caso Monte Paschi di Siena non inciderà sul sistema bancario che rimane solido. I Monti bond non sono un salvataggio di Stato ma un prestito con alti interessi. Le rassicurazioni arrivano dal ministro dell'Economia Vittorio Grilli a pochi giorni dalla bufera che ha investito la banca senese. Non solo, precisa Grilli nel corso di un'audizione di fronte alle commissioni Finanze riunite di Camera e Senato, la vigilanza di Bankitalia ha fermato le anomalie e i rischi.
Le condizioni della banca non richiedono il commissariamento e non si tratta di una nazionalizzazione: "Spero che paghino e che paghino presto", dice Grilli.
E mentre l'inchiesta in queste ore sta portando a nuovi sviluppi investigativi, il dibattito politico non si placa.
Beppe Grillo invoca le dimissioni del segretario del Pd Pierluigi di Bersani e lui replica: non accetto lezioni da un autocrate. Movimento 5 Stelle e Pdl chiedono una commissione d'inchiesta. Il Pd risponde: nessun problema, ma ci sia anche sui derivati. L'unico a opporsi è Pierferdinando Casini che afferma: "Rischia di depistare la magistratura". Il premier Mario Monti chiede di andare fino in fondo ma di non gettare ombre sul sistema bancario: "E' una vicenda alla quale la magistratura dovrà andare a fondo, sulla quale la Banca d'Italia vigila, sulla quale ha riferito il ministro Grilli, ma che non deve gettare ombre sul sistema bancario italiano che ha retto piu' dei sistemi degli altri Paesi. Fare la massima chiarezza ma non proiettare ombre".
Grilli: "Monti bond sono un prestito, non contributo a fondo perduto" - Nell'audizione in parlamento, Grilli ha spiegato che l'intervento del governo con i Monti bond "non si configura come un intervento di salvataggio di una banca insolvente" ma come sostegno per "il rafforzamento del capitale secondo gli standard Eba". I Monti bond, insiste Grilli, "non sono un intervento a favore delle banche e del management". Il ministro, entrando nel dettaglio delle caratteristiche dei nuovi strumenti finanziari insiste su un concetto chiave: sono "un prestito e non un contributo a fondo perduto". Per la banca ci sono condizioni "pesanti e con onerosità crescente per incentivare il rimborso nel più breve tempo possibile". E alle accuse dui Renato Brunetta (Pdl) secondo cui quella di Mps rischia di diventare una "nazionalizzazione occulta", il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli replica: "No, spero che paghino presto".
"Nostre banche hanno mostrato tenuta e solidità uniche" - Il ministro ha anche detto che la bontà della vigilanza bancaria italiana è dimostrata dal fatto che, "malgrado la gravissima crisi della fine del 2008 e a differenza di grandi Paesi a noi comparabili, le nostre banche hanno mostrato una tenuta, capacità e solidità uniche, non rendendo necessari interventi di salvataggio pubblico". E' dunque "indispensabile" per Grilli "non insinuare dubbi sulla solidità del nostro sistema, neanche la vicenda Mps modifica questo quadro di solidità".
Il ministro ha invitato poi a "tenere distinte eventuali responsabilità degli amministratori dalla vita dell'istituzione bancaria e dal risparmio dei cittadini".
Grilli ha poi esortato i parlamentari della commissione Finanze della Camera, davanti ai quali parla, a un dibattito "prudente e responsabile" sulla questione Mps vista l'attenzione dei mercati al tema.
Da Bankitalia ispezioni sanzionatorie per Mps - Il ministro dell'Economia ha poi affermato che una ispezione di Bankitalia nei confronti della Banca Mps svoltasi dal settembre 2011 al marzo 2012 si è conclusa con una procedura sanzionatoria nei confronti degli amministratori. Riferendosi a questa seconda ispezione fra quelle svolte dal 2010 ad oggi, Grilli ha detto che "il rapporto ispettivo [concluso il 9 marzo 2012] rileva pesanti rilievi contestando alla banca le gravi carenze emerse dalla gestione della liquidità. E' stato per tanto avviata la procedura sanzionatoria nei confronti degli amministratori, dell'ex direttore generale e sindaci per carenze nell'organizzazione nei confronti interni e per violazione della normativa in materia di contenimento dei rischi finanziari. Questo procedimento è ad oggi in fase conclusiva".
Le condizioni della banca non richiedono il commissariamento e non si tratta di una nazionalizzazione: "Spero che paghino e che paghino presto", dice Grilli.
E mentre l'inchiesta in queste ore sta portando a nuovi sviluppi investigativi, il dibattito politico non si placa.
Beppe Grillo invoca le dimissioni del segretario del Pd Pierluigi di Bersani e lui replica: non accetto lezioni da un autocrate. Movimento 5 Stelle e Pdl chiedono una commissione d'inchiesta. Il Pd risponde: nessun problema, ma ci sia anche sui derivati. L'unico a opporsi è Pierferdinando Casini che afferma: "Rischia di depistare la magistratura". Il premier Mario Monti chiede di andare fino in fondo ma di non gettare ombre sul sistema bancario: "E' una vicenda alla quale la magistratura dovrà andare a fondo, sulla quale la Banca d'Italia vigila, sulla quale ha riferito il ministro Grilli, ma che non deve gettare ombre sul sistema bancario italiano che ha retto piu' dei sistemi degli altri Paesi. Fare la massima chiarezza ma non proiettare ombre".
Grilli: "Monti bond sono un prestito, non contributo a fondo perduto" - Nell'audizione in parlamento, Grilli ha spiegato che l'intervento del governo con i Monti bond "non si configura come un intervento di salvataggio di una banca insolvente" ma come sostegno per "il rafforzamento del capitale secondo gli standard Eba". I Monti bond, insiste Grilli, "non sono un intervento a favore delle banche e del management". Il ministro, entrando nel dettaglio delle caratteristiche dei nuovi strumenti finanziari insiste su un concetto chiave: sono "un prestito e non un contributo a fondo perduto". Per la banca ci sono condizioni "pesanti e con onerosità crescente per incentivare il rimborso nel più breve tempo possibile". E alle accuse dui Renato Brunetta (Pdl) secondo cui quella di Mps rischia di diventare una "nazionalizzazione occulta", il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli replica: "No, spero che paghino presto".
"Nostre banche hanno mostrato tenuta e solidità uniche" - Il ministro ha anche detto che la bontà della vigilanza bancaria italiana è dimostrata dal fatto che, "malgrado la gravissima crisi della fine del 2008 e a differenza di grandi Paesi a noi comparabili, le nostre banche hanno mostrato una tenuta, capacità e solidità uniche, non rendendo necessari interventi di salvataggio pubblico". E' dunque "indispensabile" per Grilli "non insinuare dubbi sulla solidità del nostro sistema, neanche la vicenda Mps modifica questo quadro di solidità".
Il ministro ha invitato poi a "tenere distinte eventuali responsabilità degli amministratori dalla vita dell'istituzione bancaria e dal risparmio dei cittadini".
Grilli ha poi esortato i parlamentari della commissione Finanze della Camera, davanti ai quali parla, a un dibattito "prudente e responsabile" sulla questione Mps vista l'attenzione dei mercati al tema.
Da Bankitalia ispezioni sanzionatorie per Mps - Il ministro dell'Economia ha poi affermato che una ispezione di Bankitalia nei confronti della Banca Mps svoltasi dal settembre 2011 al marzo 2012 si è conclusa con una procedura sanzionatoria nei confronti degli amministratori. Riferendosi a questa seconda ispezione fra quelle svolte dal 2010 ad oggi, Grilli ha detto che "il rapporto ispettivo [concluso il 9 marzo 2012] rileva pesanti rilievi contestando alla banca le gravi carenze emerse dalla gestione della liquidità. E' stato per tanto avviata la procedura sanzionatoria nei confronti degli amministratori, dell'ex direttore generale e sindaci per carenze nell'organizzazione nei confronti interni e per violazione della normativa in materia di contenimento dei rischi finanziari. Questo procedimento è ad oggi in fase conclusiva".