Elezioni Lombardia, è sfida sulla partecipazione online

Politica
Umberto Ambrosoli e Roberto Maroni - Credit: Fotogramma
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Roberto Maroni e Umberto Ambrosoli, i due principali candidati alla presidenza della Regione, chiedono aiuto ai cittadini, anche via web, per redigere i propri programmi. Così come il M5S

di Raffaele Mastrolonardo

Uno ha scelto la democrazia liquida. L'altro la strada del suggerimento colloquiale. Uno si è rivolto alla tradizione della rete civica milanese, l'altro ha chiesto aiuto direttamente a Google. Entrambi sembrano convinti che la partecipazione dei cittadini è fondamentale. E senza web non c'è partecipazione completa. Umberto Ambrosoli e Roberto Maroni, i due principali candidati alla presidenza della Lombardia, hanno cominciato la campagna elettorale chiedendo aiuto ai cittadini per redigere i programmi che verranno presentati nei prossimi giorni. E una parte di questo contributo arriva proprio dalla Rete. Ma con modalità differenti per i due avversari.

Dillo al segretario – Il primo colpo lo ha messo a segno il candidato del centrodestra. Da metà dicembre sul sito della sua campagna è attivo “Dillo a Maroni”, spazio in cui è possibile inviare un messaggio all'ex ministro degli Interni formulando proposte per la Lombardia. Queste idee, come conferma anche uno spot, sono tenute in conto anche nell'ambito della convention di Cernobbio del 15 e 16 gennaio (e intitolata, appunto, “Dillo a Maroni”) che definirà il programma elettorale dell'aspirante governatore. “Le proposte costruttive – spiega Davide Caparini, responsabile comunicazione della Lega – saranno vagliate dagli incaricati delle varie aree tematiche, elaborate da loro ed entreranno nella discussione di Cernobbio”. Questa iniziativa, accompagnata anche dalla possibilità di definire la propria Regione con tre parole, rientra, secondo Caparini, nel più ampio percorso di ascolto intrapreso dalla Lega dopo il terremoto legato al caso dell'ex tesoriere Francesco Belsito e caratterizzato da un rinnovato contatto con il territorio (vedi gli Stati generali del Nord di settembre) e da una maggiore attenzione agli strumenti digitali. Questa dimensione partecipativa confluisce quindi nella due giorni programmatica anche grazie all'aiuto di Google.  Al momento non è possibile consultare i contenuti arrivati dal basso, anche se Caparini è possibilista: “Aprirle a tutti potrebbe essere una buona idea”.

Liquid Feedback – La proposta partecipativa del rivale del centrosinistra ha invece assunto connotati molto diversi. Se nel caso di Maroni – almeno metaforicamente – si parla direttamente al candidato, qui il primo interlocutore web è la comunità. Il 3 gennaio scorso, infatti, la campagna Ambrosoli ha lanciato un sito per prendere decisioni partecipate online in cui i suoi sostenitori possono proporre idee per il programma. La scelta è caduta su Liquid Feedback, software sviluppato su impulso del Partito pirata tedesco. La piattaforma permette a ogni cittadino che si registra con nome, cognome e codice fiscale, di avanzare proposte che sono tutte consultabili, anche da chi non è registrato al sito. Se in un determinato periodo di tempo (in questo caso 2 settimane) queste superano un certo quorum di manifestazioni di interesse possono essere votate dalla comunità, in certi casi dopo essere state messe in competizione con soluzioni alternative.
“Quelle approvate – assicura Roberto Basso, responsabile della comunicazione di Umberto Ambrosoli come lo era stato di quella di Giuliano Pisapia – saranno tenute in considerazione per il programma alla stessa stregua di quelle che verranno dai partiti e dagli incontri con la società civile che stiamo conducendo sul territorio: il web è importante ma non è l'unico canale partecipativo che abbiamo attivato”. Certo, Liquid Feedback non è il servizio più semplice da usare e richiede un po' di tempo per familiarizzare con esso. Ma la scelta – a sentire lo staff di Ambrosoli - è stata fatta a ragion veduta e con in mente la qualità dei contributi: “Bisogna fare un po' di fatica all'inizio ma questo sforzo paga: le proposte che arriveranno non saranno estemporanee ma saranno state vagliate dalla comunità”, dice Basso. Al momento della stesura di questo articolo gli utenti registrati risultavano più di 570, le iniziative avanzate oltre 150 e i suggerimenti superavano i 170, fanno sapere dalla Fondazione Rete Civica di Milano, il partner tecnico dell'iniziativa e uno dei protagonisti storici della riflessione e della sperimentazione sulla democrazia elettronica a Milano e dintorni.

Non solo programmi – Al di là dei canali di partecipazione online in vista della stesura del programma i candidati presidiano i maggiori spazi social a disposizione dove, a guardare ai numeri, il confronto sembra piuttosto equilibrato. Maroni, oltre alla propria pagina Facebook forte di circa 5mila amici, ha aperto anche uno spazio legato alla sua campagna, Lombardia in testa, dove ha raccolto poco più di 1.200 “Mi piace”. Oltre 7mila consensi, invece, per la pagina di Umberto Ambrosoli. Sostanziale parità su Twitter, dove il candidato del centro sinistra conta più di 14.900 follower, circa 1000 in meno del rivale, che ha aperto anche un account della campagna che, al momento, totalizza, più di 400 seguaci. Sia Maroni che Ambrosoli, infine, hanno un canale YouTube dove depositano i video delle loro peregrinazioni elettorali.

Albertini e Carcano – E gli altri? L'aspirante terzo incomodo Gabriele Albertini, su cui ha puntato Mario Monti, per ora pare puntare poco sul web. Oltre al sito personale, l'ex sindaco di Milano conta su Twitter poco più di 1800 follower. Questione di tempo, pare: “Siamo stati volutamente fermi in attesa di sapere come si sarebbe risolto il gioco delle alleanze”, fanno sapere dallo staff di Albertini. “A breve partiremo a pieno regime con la campagna elettorale e quindi anche con la strategia web e la presenza sui social network”. Per quanto riguarda Silvana Carcano, candidata del Movimento 5 Stelle, la sua presenza personale sul web si concentra su una pagina Facebook e un account Twitter. Ma non è questo il fulcro digitale della sua campagna. Come da tradizione del M5S, buona parte della discussione si tiene infatti in altri luoghi: i meetup, il blog Lombardia 5 Stelle e, come detto, Liquid Feedback.

Partecipazione a 5 Stelle – La proposta politica di Silvana Carcano è stata infatti elaborata proprio attraverso Liquid Feedback sulla scorta di quanto già sperimentato dai seguaci del blogger genovese in occasione delle regionali in Sicilia. Da ottobre i “grillini” lombardi lo stanno usando per redigere il programma che verrà presentato in questi giorni. E sulla piattaforma partecipativa “liquida”, in particolare, ci tengono a ribadire una sorta di primato non risparmiando critiche agli avversari. “Cercano di copiarci ma ci copiano solo formalmente non nella sostanza”, spiega Carcano riferendosi esplicitamente alla campagna di Ambrosoli. “Questi strumenti vanno usati sempre, non solo in campagna elettorale. Per funzionare hanno bisogno di tempo per coinvolgere i cittadini, pazienza e formazione anche perché non sono intuitivi”.

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