Il candidato premier di centrosinistra apre al Professore dopo il voto e spiega: "In questo momento tutti fanno la gara sul Pd". Ipotizza una riduzione dell'Imu sulla prima casa. E su un'eventuale manovra correttiva: "Non ho elementi"
"In questo momento tutti un po' faranno la gara sul Pd. Gestirò la campagna elettorale in coerenza con quanto fatto fin qui: io credo alla comunicazione ma di più a quello che abbiamo seminato, la gente vuole vedere coerenza". A dirlo, a SkyTG24, è Pier Luigi Bersani. Il leader del Pd e candidato premier di centrosinistra commenta così i sondaggi che danno la sua coalizione in testa. "Ho in testa un mix di innovazione e di esperienza", spiega l'ex ministro dello Sviluppo economico, anche se non svela quali siano i nomi degli esponenti a cui pensa come ministri di un eventuale governo del Paese: "Apprezzo molto - dice - per la mia esperienza, l'apprendistato nell'attività amministrativa".
"Confermo apertura a Monti dopo voto" - Bersani conferma poi l'apertura fatta da Enrico Letta a Mario Monti dopo il voto. "Assolutamente sì", risponde il segretario del Pd. "Dico da tre anni che intendo lavorare per un governo dei progressisti aperto a un dialogo con forze democratiche progressiste e moderate che siano ostative a un revival berlusconiano, leghista e populista. E rimango fermo su questo", ha chiarito.
Bisogna evitare il "rischio di mettere nell'angolo un'esigenza di cambiamento. Metto in guardia sul fatto che questo tipo di posizioni possono alla fine contro le volontà aprire un varco alla destra", ha però avvertito.
E la replica di Monti non si è fatta attendere: "E' prematuro il discorso delle alleanze - spiega il premier - nella campagna elettorale dobbiamo schierarci sui problemi: successivamente arriveranno le alleanze, noi dobbiamo spiegare bene cosa vogliamo fare, così come è importante capire cosa il Pd intenda fare per esempio su infrastrutture, energie, Tav".
"Vorrei capire i centristi contro chi combattono" - Quanto alla possibile candidatura di Gabriele Albertini capolista al Senato per la lista Monti, il segretario Pd spiega: "A me va bene tutto purché queste mosse non aiutino a togliere le castagne dal fuoco a Berlusconi e alla Lega. Se accadesse non andrebbe bene e lo dovrebbero spiegare, vorrei capire contro chi combattono".
E su una possibile coesistenza tra il proprio partito e alcuni esponenti della coalizione di centro, tra cui Casini e Fini, replica: "Io parlo del rapporto con Monti. Vedere che cosa fare con Fini e Casini è un problema di Monti".
"Manovra correttiva, non ho elementi" - Bersani affronta poi i temi economici. Sulla possibilità di una manovra correttiva in primavera dice: "Non lo so, non ho elementi. Quelle che so è che il 2013, dal punto di vista sociale, occupazionale e della tenuta finanziaria sarà molto difficile".
Quanto invece all'approvvigionamento energetico, il segretario Pd invoca"un equilibrio diverso" nel settore energetico mondiale. "Noi dobbiamo avere buoni rapporti con tutti e anche con quelli che attualmente ci forniscono il gas", ha premesso il segretario del Pd a SkyTG24. "Tuttavia dobbiamo mettere in equilibrio questi rapporti con la realtà nuova e questo è un tema europeo", ha avvertito.
"Imu, alleggerirla sulle prime case" - Spazio poi all'Imu e alle possibili modifiche ipotizzate da Monti: "Il governo è stato in carica fino ad un mese fa, si poteva fare in ultimi mesi. Ed invece se ne parla solo ora".
"Questo cose vanno viste nel quadro della compatibilità, ma già in parlamento avevamo valutato la necessità di una progressività maggiore e di alleggerirla sulle prime case".
In particolare, è possibile pensare a un meccanismo per "progredire verso una devoluzione più ampia ai comuni di questo tipo imposta".
"E' chiaro che va fatta una riorganizzazione delle aliquote fiscali", spiega poi Bersani, aggiungendo: "Credo che certamente sia pensabile una riduzione delle aliquote più basse e un innalzamento di quella più alta senza arrivare a vertici elevatissimi", come il 75% di altri Paesi.
"Se vinciamo 300 parlamentari da primarie" - Il segretario Pd difende poi la composizione delle liste del Pd: "Mettiamo il caso di vincere le elezioni, se i sondaggi fossero veritieri avremmo sostanzialmente tra i 2/3 e i 3/4 degli eletti espressione delle primarie", ha assicurato il segretario. "Avremo circa un 40% di donne e credo sia la vera rivoluzione femminile, con una quota di giovani larghissima e con una composizione assolutamente inedita", ha sottolineato, "se avremo 400 parlamentari vuol dire che più di 300 verranno dalle primarie". Compresi i capilista: "Un 30% sono vincitori delle primarie", ha detto.
"Confermo apertura a Monti dopo voto" - Bersani conferma poi l'apertura fatta da Enrico Letta a Mario Monti dopo il voto. "Assolutamente sì", risponde il segretario del Pd. "Dico da tre anni che intendo lavorare per un governo dei progressisti aperto a un dialogo con forze democratiche progressiste e moderate che siano ostative a un revival berlusconiano, leghista e populista. E rimango fermo su questo", ha chiarito.
Bisogna evitare il "rischio di mettere nell'angolo un'esigenza di cambiamento. Metto in guardia sul fatto che questo tipo di posizioni possono alla fine contro le volontà aprire un varco alla destra", ha però avvertito.
E la replica di Monti non si è fatta attendere: "E' prematuro il discorso delle alleanze - spiega il premier - nella campagna elettorale dobbiamo schierarci sui problemi: successivamente arriveranno le alleanze, noi dobbiamo spiegare bene cosa vogliamo fare, così come è importante capire cosa il Pd intenda fare per esempio su infrastrutture, energie, Tav".
"Vorrei capire i centristi contro chi combattono" - Quanto alla possibile candidatura di Gabriele Albertini capolista al Senato per la lista Monti, il segretario Pd spiega: "A me va bene tutto purché queste mosse non aiutino a togliere le castagne dal fuoco a Berlusconi e alla Lega. Se accadesse non andrebbe bene e lo dovrebbero spiegare, vorrei capire contro chi combattono".
E su una possibile coesistenza tra il proprio partito e alcuni esponenti della coalizione di centro, tra cui Casini e Fini, replica: "Io parlo del rapporto con Monti. Vedere che cosa fare con Fini e Casini è un problema di Monti".
"Manovra correttiva, non ho elementi" - Bersani affronta poi i temi economici. Sulla possibilità di una manovra correttiva in primavera dice: "Non lo so, non ho elementi. Quelle che so è che il 2013, dal punto di vista sociale, occupazionale e della tenuta finanziaria sarà molto difficile".
Quanto invece all'approvvigionamento energetico, il segretario Pd invoca"un equilibrio diverso" nel settore energetico mondiale. "Noi dobbiamo avere buoni rapporti con tutti e anche con quelli che attualmente ci forniscono il gas", ha premesso il segretario del Pd a SkyTG24. "Tuttavia dobbiamo mettere in equilibrio questi rapporti con la realtà nuova e questo è un tema europeo", ha avvertito.
"Imu, alleggerirla sulle prime case" - Spazio poi all'Imu e alle possibili modifiche ipotizzate da Monti: "Il governo è stato in carica fino ad un mese fa, si poteva fare in ultimi mesi. Ed invece se ne parla solo ora".
"Questo cose vanno viste nel quadro della compatibilità, ma già in parlamento avevamo valutato la necessità di una progressività maggiore e di alleggerirla sulle prime case".
In particolare, è possibile pensare a un meccanismo per "progredire verso una devoluzione più ampia ai comuni di questo tipo imposta".
"E' chiaro che va fatta una riorganizzazione delle aliquote fiscali", spiega poi Bersani, aggiungendo: "Credo che certamente sia pensabile una riduzione delle aliquote più basse e un innalzamento di quella più alta senza arrivare a vertici elevatissimi", come il 75% di altri Paesi.
"Se vinciamo 300 parlamentari da primarie" - Il segretario Pd difende poi la composizione delle liste del Pd: "Mettiamo il caso di vincere le elezioni, se i sondaggi fossero veritieri avremmo sostanzialmente tra i 2/3 e i 3/4 degli eletti espressione delle primarie", ha assicurato il segretario. "Avremo circa un 40% di donne e credo sia la vera rivoluzione femminile, con una quota di giovani larghissima e con una composizione assolutamente inedita", ha sottolineato, "se avremo 400 parlamentari vuol dire che più di 300 verranno dalle primarie". Compresi i capilista: "Un 30% sono vincitori delle primarie", ha detto.