Albertini: ho rifiutato le offerte di Berlusconi, mi candido

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Il Cavaliere mi aveva offerto di "candidarmi al Senato come capolista" rivela l'ex sindaco di Milano alla presentazione della sua lista. "Siamo al 25% - afferma - e possiamo arrivare primi". Maroni replica: siete al 7%

"Ho rifiutato la richiesta di Silvio Berlusconi di ritirarmi dalla competizione elettorale in Lombardia e la sua generosa offerta di candidarmi al Senato come capolista in Lombardia". Così Gabriele Albertini, leggendo una lettera che ha inviato al leader del Pdl, ha ufficializzato la sua candidatura alla presidenza della regione Lombardia.

Nella lettera al Cavaliere, Albertini spiega anche la scelta di correre contro la Lega: "Non condivido che il partito che hai fondato devii dalla linea popolare ed europeista per aderire ad un'alleanza con la Lega Nord, movimento con connotati demagogici e programmi populisti ed antieuropei". "Non è velleitario - scrive ancora Albertini all'ex premier - pensare di unire tutti i moderati (difficile immaginare la moderazione della Lega e di Vendola) e puntare a vincere". Detto questo a chi gli chiedeva se a questo punto straccerà la tessera del Pdl di cui e' europarlamentare", Albertini ha spiegato che potrebbe lasciarla scadere ma di avere in realtà "ancora una pallidissima speranza che invece di andarmene io il Pdl si trasformi davvero nel Ppe".

Albertini si mostra fiducioso circa i risultati della sua candidatura. "Noi partiamo dal 25% e siamo secondi con una buona possibilità di arrivare primi, perché è appena cominciata la campagna elettorale e l'ottimo Ambrosoli ha un voto di schieramento, mentre Maroni è già terzo col suo voto di appartenenze e quindi è fuori gioco" ha detto l'ex sindaco nel corso della conferenza stampa, spiegando che quel 25% a suo favore "è indicato da un sondaggio su duemila persone che è costato come una Panda 4x4".

Di tutt'altro avviso Roberto Maroni che su twitter commenta:
Intanto la lista 'Movimento Lombardia civica' per Albertini, prende forma e raccoglie l’adesione di magistrati e avvocati, ex  amministratori e personaggi di spicco della società civile lombarda. Tra i primi nomi resi noti dal candidato, spiccano il magistrato Giovanni Pierantozzi, ex procuratore capo di Varese e futuro capolista nella stessa città, e l'avvocato penalista milanese Daria Pesce. "Per il 70% figure della società civile, per il 30%  politici ed ex amministratori", spiega Albertini, cui va anche l'endorsement di Mario Mauro, europarlamentare del Pdl, che ha sottolineato la "dedizione e la passione" del candidato nel  parlamento europeo. "Se in Europa ha saputo giocare fino in fondo il  suo ruolo, anche come presidente della commissione Affari esteri, crediamo che in Lombardia possa senz'altro fare lo stesso", ha detto Mauro.

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