Il leader radicale ha deciso di sottoporsi a una terapia endovena dopo un malore. Da giorni protesta con uno sciopero della fame e della sete per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della carceri: “Torno a bere se Vasco o Saviano si candidano”
Marco Pannella ha accettato una terapia endovena. Ad annunciarlo lo stesso leader da Radio Radicale. "Vediamo di salvare questa vita per salvare quella delle migliaia di persone che soffrono in carcere in una situazione di illegalità", ha detto in un videomessaggio. Pannella si trova ricoverato da alcuni giorni in una clinica romana per le conseguenze dovute allo sciopero della fame e della sete attuato per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema del sovraffollamento delle carceri. Panella, che nella giornata di martedì ha ricevuto anche la visita del premier Monti, si sarebbe sentito male in nottata. Di qui, la decisione di sottoporsi ad una terapia. Pannella, spiegano dunque a Radio Radicale, non ha bevuto ma accettato una terapia endovenosa.
"Il problema è semplice - ha spiegato il leader – ho detto, ho giurato che se uno di quelli che ho evocato, un Vasco Rossi (che nei giorni scorsi ha espresso solidarietà verso Pannella, ndr), avesse ritenuto di poter annunciare 'mi candido per la battaglia per l'amnistia, la giustizia, la libertà, per uscire dalla infamante condizione di flagranza criminale dello Stato italiano, una campagna lanciata dal Natale 2005, dalla Santa Pasqua del 2006, dal 25 aprile scorso anno, da battaglie comuni, ho giurato che se uno di questi darà corpo a questa lista avrei bevuto. Questa cosa formale non c'è stata".
Pannella ha avuto un mancamento nella serata di martedì 18 dicembre, al suo rientro in clinica dopo aver partecipato alla trasmissione RadioCarcere, a Radio Radicale. "Abbiamo appena cominciato una terapia endovenosa - ha affermato il professor Claudio Santini - con una soluzione di acqua e zucchero. Vediamo l'esito, che non è scontato, di questa terapia. Si tratta di vedere se attraverso l'idratazione riprende la diuresi e quindi il recupero della funzione renale".
Intanto continuano le manifestazioni di solidarietà nei confronti di Pannella. Su Twitter non si fermano i messaggi per il leader radicale raccolti sotto l'hashtag #iostoconmarco.
A Milano, invece, i radicali si riuniscono davanti al carcere di San Vittore per un sit-in per l'amnistia, la giustizia, la libertà.
"Il problema è semplice - ha spiegato il leader – ho detto, ho giurato che se uno di quelli che ho evocato, un Vasco Rossi (che nei giorni scorsi ha espresso solidarietà verso Pannella, ndr), avesse ritenuto di poter annunciare 'mi candido per la battaglia per l'amnistia, la giustizia, la libertà, per uscire dalla infamante condizione di flagranza criminale dello Stato italiano, una campagna lanciata dal Natale 2005, dalla Santa Pasqua del 2006, dal 25 aprile scorso anno, da battaglie comuni, ho giurato che se uno di questi darà corpo a questa lista avrei bevuto. Questa cosa formale non c'è stata".
Pannella ha avuto un mancamento nella serata di martedì 18 dicembre, al suo rientro in clinica dopo aver partecipato alla trasmissione RadioCarcere, a Radio Radicale. "Abbiamo appena cominciato una terapia endovenosa - ha affermato il professor Claudio Santini - con una soluzione di acqua e zucchero. Vediamo l'esito, che non è scontato, di questa terapia. Si tratta di vedere se attraverso l'idratazione riprende la diuresi e quindi il recupero della funzione renale".
Intanto continuano le manifestazioni di solidarietà nei confronti di Pannella. Su Twitter non si fermano i messaggi per il leader radicale raccolti sotto l'hashtag #iostoconmarco.
A Milano, invece, i radicali si riuniscono davanti al carcere di San Vittore per un sit-in per l'amnistia, la giustizia, la libertà.