Caso Sallusti, Napolitano vede Severino e pensa alla grazia

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"Il Capo dello Stato "sta esaminando ogni aspetto della vicenda" e "considera tutte le ipotesi del caso" scrive su Twitter il portavoce Pasquale Cascella. Interviene anche Berlusconi: "Urge riforma della giustizia"

Nella prima giornata di Alessandro Sallusti passata agli arresti domiciliari (in seguito alla condanna a 14 mesi per diffamazione) domenica 2 dicembre è il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a sottolineare il suo impegno nella ricerca di una possibile schiarita, mentre il ministro della giustizia Paola Severino sale al Colle. "Il presidente Napolitano sta esaminando ogni aspetto della complessa vicenda Sallusti" e "considera tutte le ipotesi del caso, particolarmente complesso, che richiede responsabilità da tutti", fa sapere via Twitter Pasquale Cascella, portavoce del capo dello Stato. Lo fa dopo che si è concluso al Quirinale il colloquio tra lo stesso Napolitano e il Ministro della Giustizia, Paola Severino. Un incontro in cui si sarebbero cercate appunto soluzioni al caso, senza escludere quindi anche quella della concessione della grazia.

Secondo la normativa in vigore infatti la domanda di grazia è diretta al presidente della Repubblica e va presentata al ministro della Giustizia. E' sottoscritta dal condannato, da un suo prossimo congiunto, dal convivente, dal tutore o curatore, oppure da un avvocato. Però né da Sallusti (che oggi 3 dicembre tornare a firmare un articolo sul Giornale) né dalla sua compagna Daniela Santanchè che pure potrebbe prendere l'iniziativa, vengono segnali di una possibile richiesta in questo senso al presidente della Repubblica. Del resto il direttore de Il Giornale, aveva nei lunghi giorni di questa tormentata vicenda, ribadito di non avere intenzione alcuna di chiedere la grazia, anzi sottolineando a più riprese il mancato intervento diretto di Napolitano "per difendere la libertà di espressione".
L'art. 681 del codice di procedura penale però prevede anche che la grazia possa essere concessa di ufficio e cioè in assenza di domanda e proposta, ma sempre dopo che è stata compiuta l'istruttoria.

Intanto è intervenuto nel dibattito Silvio Berlusconi, sottolineando che la vicenda di Sallusti, "non fa che riaffermare l'assoluta necessità ed urgenza" di una riforma della giustizia. "Ora sta al mondo politico - prosegue - trovare al più presto una soluzione adeguata che contemperi l'inalienabile diritto di opinione e di informazione con l'altrettanto inalienabile diritto a non vedere lese la propria privacy e la propria onorabilità. Mi auguro che Alessandro Sallusti possa riprendere al più presto il suo impegno di direttore e che venga così cancellata agli occhi del mondo questa ulteriore pagina di giustizia negata".

Sallusti ha trascorso la sua prima giornata agli arresti domiciliari in tranquillità secondo quanto riferito dalla questura, anche se la vigilanza all'esterno della casa milanese dove vive con la compagna, Daniela Santanché, non era certo rigida. Non ci sono uomini di guardia all'esterno, infatti, ma solo una 'vigilanza dinamica' effettuata con dei giri di pattuglia. Sallusti, peraltro, nonostante i suoi obblighi domiciliari ha la possibilità di telefonare e di uscire due ore al giorno, dalle 10 alle 12.

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