Vertice ad alta tensione. L'ex premier inizialmente contro le consultazioni: "I sondaggi non sono buoni". Poi cede e attacca Monti: "La politica economica del governo fa male al paese". Alfano: "L'indecisionismo ci uccide. Così saremo 'barzellettati'"
"Abbiamo deciso di fare le primarie. A me è stata data la scelta di nominare cinque garanti. Si voterà anche per il nuovo nome al movimento". A dirlo è Silvio Berlusconi al termine di un vertice di partito ad alta tensione tenutosi a Roma, a Palazzo Grazioli, nella sua residenza privata. L'ex premier ha anche smentito che ci sia stato uno scontro con il segretario Angelino Alfano sull'opportunità di tenere le consultazioni. "Avevo pensato a un'altra proposta - ha spiegato Berlusconi - e cioè far votare la scelta del nostro leader agli iscritti del Pdl attraverso dei call center in 10-12 giorni". Ma dal cavaliere è arrivato anche un attacco a Mario Monti: "Il governo ha sposato una politica economica che fa male al paese. In un anno tutti i dati sono peggiorati, c'è ansia e in alcuni casi anche depressione. Le tasse sono aumentate".
Lo scontro con Alfano - Il Cavaliere, che pure per primo aveva annunciato in modo quasi ufficiale le primarie per il prossimo 16 dicembre, si sarebbe detto in apertura di riunione contrario alla consultazione per scegliere il nuovo candidato premier del partito. Alfano, nettamente favorevole alle primarie, si sarebbe invece detto disposto ad andare avanti comunque. A questo punto, secondo quanto riferiscono i partecipanti all'incontro, il Cavaliere avrebbe ceduto alla linea del segretario.
Berlusconi contrario alle primarie, poi cede - "Ho commissionato dei sondaggi sulle primarie e sui candidati e non sono buoni", ha detto Berlusconi inizialmente secondo alcuni partecipanti all'ufficio di presidenza, lasciando intendere che fosse quindi meglio soprassedere fino a quando non si fosse individuata una personalità popolare in grado di raccogliere il consenso degli elettori. "Mentirei se dicessi che considero le primarie salvifiche. Abbiamo bisogno di volti nuovi e protagonisti nuovi", ha aggiunto l'ex presidente del Consiglio.
Lo sfogo di Alfano: "Decidiamo o saremo 'barzellettati'" - Alfano avrebbe risposto in maniera altrettanto netta: "Siamo in un'altra fase della storia. Quello che ha detto il presidente Berlusconi è profondamente vero, ma l'indecisionismo ci uccide. Non siamo né con Monti né contro Monti, siamo privi di credibilità, ci dicono che non abbiamo una linea politica".
Per l'ex ministro della Giustizia, "o si prende una decisione, qualunque essa sia, o saremo 'barzellettati' e io non ci sto". Ha proseguito il segretario: "Io raccolgo la sfida delle primarie. Altrimenti, qual è l'alternativa? Forse inseguire qualche gelataio o ex presidente di Confindustria che nei sondaggi va peggio di noi? Dobbiamo aspettare che arrivi il Berlusconi del '94? Finora non è venuto fuori. Allora scegliamolo tra noi".
Lo scontro con Alfano - Il Cavaliere, che pure per primo aveva annunciato in modo quasi ufficiale le primarie per il prossimo 16 dicembre, si sarebbe detto in apertura di riunione contrario alla consultazione per scegliere il nuovo candidato premier del partito. Alfano, nettamente favorevole alle primarie, si sarebbe invece detto disposto ad andare avanti comunque. A questo punto, secondo quanto riferiscono i partecipanti all'incontro, il Cavaliere avrebbe ceduto alla linea del segretario.
Berlusconi contrario alle primarie, poi cede - "Ho commissionato dei sondaggi sulle primarie e sui candidati e non sono buoni", ha detto Berlusconi inizialmente secondo alcuni partecipanti all'ufficio di presidenza, lasciando intendere che fosse quindi meglio soprassedere fino a quando non si fosse individuata una personalità popolare in grado di raccogliere il consenso degli elettori. "Mentirei se dicessi che considero le primarie salvifiche. Abbiamo bisogno di volti nuovi e protagonisti nuovi", ha aggiunto l'ex presidente del Consiglio.
Lo sfogo di Alfano: "Decidiamo o saremo 'barzellettati'" - Alfano avrebbe risposto in maniera altrettanto netta: "Siamo in un'altra fase della storia. Quello che ha detto il presidente Berlusconi è profondamente vero, ma l'indecisionismo ci uccide. Non siamo né con Monti né contro Monti, siamo privi di credibilità, ci dicono che non abbiamo una linea politica".
Per l'ex ministro della Giustizia, "o si prende una decisione, qualunque essa sia, o saremo 'barzellettati' e io non ci sto". Ha proseguito il segretario: "Io raccolgo la sfida delle primarie. Altrimenti, qual è l'alternativa? Forse inseguire qualche gelataio o ex presidente di Confindustria che nei sondaggi va peggio di noi? Dobbiamo aspettare che arrivi il Berlusconi del '94? Finora non è venuto fuori. Allora scegliamolo tra noi".