Vendola attacca Renzi: “Suoi modelli culturali da rottamare”

Politica
Il leader di Sel Nichi Vendola

A SkyTG24 il leader di Sel infiamma le primarie: “Basta con la subalternità all’ideologia liberista”. La risposta del sindaco di Firenze: “Qualcuno alimenta la polemica attaccando gli altri in modo gratuito. Le cose di sinistra non le dico, le ho fatte”

Attacca il sindaco di Firenze Matteo Renzi, in lui "c'è una marcata adesione a modelli culturali che io penso debbano essere rottamati". Parla dell'Ilva di Taranto e, non da ultimo, afferma che Filippo Penati dovrebbe dimettersi perché il suo caso "come come Fiorito, racconta una storia indecente". Parla così Nichi Vendola nel corso dell'intervista rilasciata a Maria Latella nella rubrica di approfondimento di SkyTG24 (qui l'intervento integrale).
Il giorno dopo la chiusura dell'assemblea nazionale del Pd e la presentazione dello slogan "Oppure Vendola" per la corsa alle primarie del centrosinistra, il leader di Sel commenta i principali temi dell'attualità politica e parla del suo programma.
Intanto, pur non nominando direttamente il governatore della Puglia, il sindaco di Firenze sul suo profilo Facebook, commenta: "Vedo che dopo la serenità di ieri, qualche candidato alle primarie immagina di alimentare la polemica attaccando gli altri. In modo gratuito per altro". E dal palco di Matera aveva precisato: "Io le cose di sinistra non le dico, le ho fatte"

"Renzi, modello da rottamare" - Vendola inizia dunque la sua campagna elettorale attaccando uno dei candidati alle primarie oltre al segretario del Pd Pierluigi Bersani (qui le foto dei candidati di centrosinistra). "La cosa più importante che va  rottamata è la subalternità culturale ai modelli egemoni, all'ideologia liberista - afferma  -  Pierluigi Bersani e Matteo Renzi sono dei competitori, spero che la competizione possa non scalfire rapporti,  possa mai precipitare dentro quel livello di violenza polemica che ha segnato vent'anni di vita italiana e sono fiducioso che questo possa accadere. Ovviamente c'è in Renzi una più marcata adesione a modelli culturali che penso debbano essere rottamati".

"Penati caso indecente" - Nell'intervista, la prima in esclusiva dopo la chiusura dell'assemblea nazionale del Pd, Vendola fa anche un accenno agli scandali che hanno investito la politica. Cita il caso Fiorito, l'ex capogruppo del Pdl in regione Lazio accusato di peculato e ora in carcere al Regina Coeli: "Le vicende di Fiorito fanno schifo e basta", dichiara. Poi, parla di Filippo Penati, ex presidente della provincia di Milano, per il quale il pm di Monza ha chiesto il rinvio a giudizio: "E' un caso indecente".
Gli risponde subito l'ex presidente della Provincia di Milano, per il quale la Procura di Monza ha chiesto il processo nell'ambito di un'inchiesta su un presunto giro di tangenti sulla aree ex Falck e Marelli:  "Io - dichiara Penati - non sono rinviato a giudizio, l' udienza preliminare si dovrà ancora svolgere e ho già dichiarato che chiederò il rito immediato e che se il Gup confermerà l'impianto accusatorio dei Pm mi dimetterò immediatamente dal Consiglio regionale. Non ho sentito finora - conclude - altrettanti impegni da parte di Vendola".

"Per Ilva abbiamo imposto normative avanzate" - Infine, a proposito dell'Ilva di Taranto, il governatore della Puglia difende le scelte fatte sino ad ora dalla sua amministrazione: "Abbiamo imposto le normative più avanzate di Europa. La magistratura ora chiede a tutte le industrie italiane di fare un salto qualitativo. Ci vorrebbe un Governo con una politica industriale non prona ai grandi gruppi" (GUARDA IL VIDEO)

Renzi: "Le cose di sinistra le ho fatte a Firenze" -
Le parole di Nichi Vendola non passano inosservate. Puntuale arriva anche la replica di Renzi che da Matera rivendica i successi ottenuti a Firenze: "Sono il primo sindaco di una grande città che ha avuto la forza di fare il piano strutturale a volume zero, cioè senza consumo di suolo; mi sono messo contro gli interessi e ho difeso l'ambiente; sono il primo sindaco di Firenze ad avere messo in giunta più donne che uomini; ho investito sul welfare mentre tutti stavano tagliando; ho ridotto l'addizionale Irpef per quelli che La Pira chiamava povera gente, ho investito sull'innovazione tecnologica per allargare la partecipazione. C'è chi ha bisogno di dire cose di sinistra per rifarsi una verginità - ha concluso -, io le ho fatte. Io voglio una sinistra che vinca, invece troppo spesso in Parlamento c'è una sinistra che si accontenta di partecipare". E su Facebook aggiunge: "Io non parlo male degli altri, noi vogliamo parlare bene dell'Italia. Per cui invito tutti i miei amici a non cadere nelle provocazioni. Siamo pronti a confrontarci sulle idee ovunque. Ma agli attacchi gratuiti rispondiamo con l'arma più bella, il sorriso".

L'intervista integrale a Nichi Vendola:

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