Laziogate, Polverini ha firmato la lettera di dimissioni

Politica

La governatrice ha ufficializzato il suo passo indietro. L'ultimo provvedimento è stato il taglio di 5 assessori. Ora tocca al presidente del consiglio regionale sciogliere l'assemblea. Ma il 20 ottobre gli eletti potrebbero ottenere il vitalizio

La presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha firmato nel pomeriggio di giovedì 27 settembre la lettera di dimissioni che è stata trasmessa al presidente del Consiglio regionale. Il 24 settembre, Polverini aveva comunicato la volontà di dimettersi agli assessori della giunta regionale e poi lo aveva annunciato pubblicamente in una conferenza stampa spiegando di averlo fatto "per una faida interna al Pdl " e precisando che le sue dimissioni erano "irrevocabili" (TUTTI I VIDEO - LE FOTO).

L'ultimo taglio, da 15 a 10 assessori -
Prima delle dimissioni la governatrice ha disposto l'ultimo "taglio", che ha ridotto da 15 a 10 gli assessori. Un provvedimento che porterà per le casse regionali un risparmio di almeno 43 mila euro al mese, da moltiplicare naturalmente per i mesi da qui alle elezioni la cui data è ancora da fissare. Fonti di giunta, infatti, fanno sapere che lo stipendio netto in busta di un assessore esterno è pari a circa 8.700 euro al mese (202 mila euro l'anno lordi).

La questione del vitalizio -
In teoria, ma la questione è giuridicamente non chiarissima per gli stessi tecnici, anche gli assessori "tagliati" non dovrebbero perdere il diritto di versare volontariamente i contributi rimanenti per ottenere il vitalizio.   
Per quanto riguarda i consiglieri, questi maturano il diritto di accedere al vitalizio dopo 30 mesi di contributi versati, 30 mesi che si conteggiano dalla data di proclamazione degli eletti. Una data che varia dalla proclamazione della Polverini, avvenuta il 16 aprile, e che varia da circoscrizione a circoscrizione. In ogni caso la data per permettere ai 70 consiglieri della Regione Lazio di poter accedere al vitalizio si dovrebbe aggirare al 20 ottobre. Il consiglio tecnicamente non è sciolto. Si scioglierà solo quando il Presidente dell'aula Mario Abbruzzese, ricevuta al lettera di dimissioni della Polverini firmata giovedì 27, deve emettere il decreto di scioglimento del consiglio. Stando ai tecnici della Pisana Abbruzzese non sarebbe vincolato a limiti di tempo. Al 20 ottobre manca un mese e la Polverini ha chiesto al consiglio di procedere al taglio dei consiglieri da 70 a 40. "Si può fare rapidamente", ha detto. Alla data fatidica per il vitalizio manca circa un mese. Quanto impiegherà la Pisana per varare i tagli?

Quando si andrà al voto -
Una volta sciolto il consiglio regionale, Polverini avrebbe 90 giorni di tempo per emettere il decreto che indice le elezioni. Dalla data di emissione del decreto di indizione delle elezioni alla data del voto vero e proprio devono passare almeno 45 giorni (quelli per la campagna elettorale) ma non c'è un tempo massimo, anche se prassi, convenienza e anche una sentenza della Corte costituzionale del 2003, vorrebbero tempi non esageratamente lunghi. Dopo le dimissioni da governatore di Piero Marrazzo, le elezioni furono indette con decreto il 26 gennaio 2010 e poi si tennero il 28 e 29 marzo 2010, circa due mesi dopo.

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