Berlusconi: “Estraneo ai tentativi di condizionare il Colle”

Politica
Silvio Berlusconi durante un incontro con Giorgio Napolitano

Dopo le indiscrezioni di Panorama, l’ex premier replica: “La frittata non è rovesciabile, ho un rapporto leale con Napolitano. Giusto sollevare il conflitto di attribuzione”. Piero Grasso: "Attacco a giudici e capo dello Stato come nel '92"

"In questi mesi tormentati il Quirinale è stato oggetto di attenzioni speciali e tentativi di condizionamento impropri e brutali, ai quali sono completamente estraneo, dei quali sono un avversario deciso. La frittata non è rovesciabile". Il giorno dopo le indiscrezioni di Panorama sulle telefonate del Capo dello Stato intercettate dalla procura di Palermo, Silvio Berlusconi respinge le accuse di aver architettato la manovre contro Giorgio Napolitano e in un’intervista al Foglio, anticipata sul sito internet, spiega: "Ho un rapporto consolidato e leale con il presidente Napolitano. Lo sanno tutti".

Berlusconi: "Napolitano, un impeccabile servitore della Repubblica" - “Al mio primo discorso parlamentare da premier nel 1994 – spiega Berlusconi – la sua replica di capogruppo alla Camera fu tanto civile, in mezzo a quelle simulazioni di guerra che caratterizzavano la faziosità della sinistra, che mi alzai dal banco del governo e lo raggiunsi in aula per una stretta di mano". "Considero il Capo dello stato un impeccabile servitore della Repubblica", dice ancora il Cavaliere che a questo punto aggiunge la postilla sulle "attenzioni" di questi mesi nei confronti dell'inquilino del Colle..

Berlusconi: "Mi sono comportato da patriota" - "La giusta decisione di sollevare conflitto di attribuzione - afferma l'ex premier - presso la Corte costituzionale non riguarda il settimanale mondadoriano, ma i comportamenti di una procura della Repubblica e i suoi portavoce a mezzo stampa, che oltre tutto per evidenti ragioni di piccola politica adesso litigano tra loro. I cittadini non sono stupidi, certe cose le capiscono al volo". E ancora: "Non gioisco per il fatto che questo metodo è arrivato, per calcoli politici precisi e direi di bassa lega, a lambire la massima istituzione dello Stato. Anzi, proprio per evitare manovre torbide e destabilizzanti, italiane e internazionali, nell'interesse di un'Italia che amo e ho sempre amato, ho contribuito in modo determinante, nello scorso mese di novembre, al varo di un'operazione di emergenza imperniata sul governo del senatore Mario Monti e della sua compagine tecnica. Ritengo di essermi comportato da uomo di stato e da patriota".

Pietro Grasso: "Come nel 1992" - In serata è intervenuto anche Piero Grasso, capo della Dna. "Come nel 1992 assistiamo ad una ulteriore destabilizzazione fatta da menti raffinatissime contro la magistratura e contro il capo dello Stato". Il magistrato, intervenendo alla Festa del Pd, ha dichiarato: ''Le stragi mafiose del '92 si inserivano in una strategia più ampia che tendeva a mantenere l'esistente ed a fermare la spinta al cambiamento".

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