Intercettazioni, il Quirinale: "Napolitano non ricattabile"

Politica
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

Dura nota del Colle dopo le indiscrezioni di Panorama sulle telefonate ascoltate dai pm di Palermo: “Autentici falsi, respingere ogni torbida manovra destabilizzante”. Monti: "Inaccettabile". La procura: "Possibile indagine su notizie inesatte"

Il Presidente della Repubblica non è ricattabile, non ha nulla da nascondere e terrà fede ai suoi "doveri costituzionali". E' in corso "una campagna di insinuazioni e di sospetti" e alle "tante manipolazioni si aggiungono i falsi". Il Quirinale e Giorgio Napoliano rispondono con una durissima nota alle indiscrezioni pubblicate dal settimanale Panorama sulle telefonate del Capo dello Stato intercettate dalla procura di Palermo nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia.
Il settimanale Panorama, in edicola giovedì 30 agosto, pubblica una "ricostruzione esclusiva" delle telefonate tra Napolitano e l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino.
In quelle telefonate - sostiene Panorama - sarebbero stati espressi "giudizi e commenti taglienti su Silvio Berlusconi, Antonio Di Pietro e parte della magistratura inquirente di Palermo".

Il Quirinale: "Autentici falsi" - La "campagna di insinuazioni e sospetti" nei confronti del Presidente della Repubblica - si legge nella nota del Quirinale - ha raggiunto un nuovo apice con il clamoroso tentativo di alcuni periodici e quotidiani di spacciare come veritiere alcune presunte ricostruzioni delle conversazioni intercettate tra il Capo dello Stato e il senatore Mancino. Alle tante manipolazioni si aggiungono, così, autentici falsi. Il Presidente, che non ha nulla da nascondere ma valori di libertà e regole di garanzia da far valere, ha chiesto alla Corte Costituzionale di pronunciarsi in termini di principio sul tema di possibili intercettazioni dirette o indirette di suoi colloqui telefonici, e ne attende serenamente la pronuncia".

"Respingere manovra destabilizzante" - "Quel che sta avvenendo, del resto, - continua la nota del Quirinale - conferma l'assoluta obbiettività e correttezza della scelta compiuta dal Presidente della Repubblica di ricorrere alla Corte Costituzionale a tutela non della sua persona ma delle prerogative proprie dell'istituzione. Risibile perciò è la pretesa, da qualsiasi parte provenga, di poter "ricattare" il Capo dello Stato. Resta ferma la determinazione del Presidente Napolitano di tener fede ai suoi doveri costituzionali. A chiunque abbia a cuore la difesa del corretto svolgimento della vita democratica spetta respingere ogni torbida manovra destabilizzante".

La procura di Palermo: “Possibili accertamenti” - “E' possibile che vengano  disposti accertamenti per vedere come si è determinata la vicenda. Anche le notizie inesatte sono un fatto di cui tenere conto". Lo ha  detto il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo. "Le notizie sono inesatte -ha detto ancora Messineo - ecco  perché è possibile che vengano disposti gli accertamenti". E ha  ribadito che le anticipazioni fornite dal settimanale Panorama non  corrisponderebbero al contenuto delle telefonate intercettate tra il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e l'ex ministro Nicola Mancino.

Monti: "Insinuazioni inaccettabili, paese reagirà" - "Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha oggi espresso al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso di un colloquio telefonico, la piena e profonda solidarietà sua personale e dell'intero Governo, di fronte alle inaccettabili insinuazioni comparse sulla stampa". Lo si legge in una nota di palazzo Chigi.
"Ci si deve opporre ad ogni tentativo di destabilizzazione del Paese, inteso a minare in radice la sua credibilità. Il Paese saprà reagire a difesa dei valori costituzionali incarnati in modo esemplare dal Presidente Napolitano e dal suo impegno instancabile al servizio esclusivo della Nazione e del suo prestigio nella comunità internazionale".

La solidarietà del Csm e della politica - Sul caso è intervenuto anche il Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura per esprimere "piena solidarietà al Presidente della Repubblica, oggetto da tempo di attacchi tanto infondati quanto strumentali".
"Chi offende Giorgio Napolitano offende anche il popolo italiano", ha detto invece il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, dando "solidarietà piena e totale al Capo dello Stato come istituzione ed anche all'uomo che ha passato una vita in rettitudine".
Anche i presidenti di Senato e Camera hanno espresso sostegno a Napolitano attraverso una nota congiunta: "In questa situazione vanno respinti tentativi di destabilizzazione da qualsiasi parte provengano e invece va dato un messaggio di responsabilità che deve coinvolgere tutti".
Per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, quelle del Colle "sono parole nette, forti e inequivocabili. Evidentemente c'è chi pensa di poter intimidire un punto di riferimento fondamentale per la nostra democrazia. Non ci riuscirà".

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