Napolitano: "Ho sollecitato riforme, non ho avuto riscontri"
PoliticaIl capo dello Stato firma la spending review ma bacchetta il Parlamento sull'uso sistematico della decretazione d'urgenza. E attacca: "I miei appelli ignorati dalle Camere". Poi aggiunge: "Siamo in una fase di emergenza senza precedenti"
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato e promulgato la legge che converte il decreto sulla spending review, ultimo passaggio formale dopo l'approvazione da parte della Camera il 7 agosto. Ma la nota del Quirinale con cui viene ufficializzato l'atto legislativo è anche l'occasione per lanciare più di una frecciata al Parlamento. In particolare, il capo dello Stato ha ribadito di aver sollecitato le Camere "ad approvare modifiche costituzionali e riforme regolamentari" ma di non aver trovato riscontri "in conseguenti iniziative e deliberazioni nelle due Camere, neppure nella presente legislatura, almeno fino a questo momento".
Una stoccata al governo Monti, cui segue una dichiarazione di "preoccupazione" per il ricorso frequente alla decretazione d'urgenza, esortando sia l'esecutivo che le forze politiche a creare le condizioni per ricorrere il più possibile alla legislazione ordinaria.
Napolitano però ha trovato un'attenuante per il premier. La nota prosegue: "E' innegabile che nel corso dell'ultimo anno il governo precedente e quello attuale hanno dovuto affrontare emergenze e urgenze senza precedenti, insorte in sede europea".
La conclusione del presidente della Repubblica è un invito ad agire: "C'è materia per riflessioni critiche e per impegni concreti da parte sia di chi governa sia delle forze politiche, per assicurare un pieno rispetto e un libero svolgimento del ruolo del Parlamento".
Una stoccata al governo Monti, cui segue una dichiarazione di "preoccupazione" per il ricorso frequente alla decretazione d'urgenza, esortando sia l'esecutivo che le forze politiche a creare le condizioni per ricorrere il più possibile alla legislazione ordinaria.
Napolitano però ha trovato un'attenuante per il premier. La nota prosegue: "E' innegabile che nel corso dell'ultimo anno il governo precedente e quello attuale hanno dovuto affrontare emergenze e urgenze senza precedenti, insorte in sede europea".
La conclusione del presidente della Repubblica è un invito ad agire: "C'è materia per riflessioni critiche e per impegni concreti da parte sia di chi governa sia delle forze politiche, per assicurare un pieno rispetto e un libero svolgimento del ruolo del Parlamento".