L’attuale presidente della Provincia scioglie la riserva: “Parteciperò alle primarie del Pd per candidarmi a sindaco della capitale”. E dà subito la prima stoccata al primo cittadino: “Privatizzare Acea è pura follia”
E' dal cuore di Roma, nella cornice di Trastevere, che Nicola Zingaretti ha sciolto la riserva e si è candidato a sindaco della Capitale. Da Piazza San Cosimato, gremita all'inverosimile da cittadini ed esponenti del centrosinistra, l'attuale presidente della Provincia, dopo aver fatto un bilancio di quattro anni di attività, ha lanciato la sua candidatura per battere la destra del sindaco Gianni Alemanno e riconquistare al centrosinistra la Capitale.
"Mi candido a sindaco di Roma insieme a voi e da settembre sarà attivo il sito 'Romapartecipa.it' per raccogliere le idee migliori", ha annunciato subito sommerso da un boato. E poi ha cercato di dare sostanza a quella "nuova speranza" di cui la Capitale ha per lui bisogno. "E’ necessario - ha scandito - selezionare una nuova classe dirigente per Roma con nuovi metodi. Non vogliamo più i fedeli nei posti di potere per servire il principe, ma i migliori al posto giusto perché così inizia la rivoluzione democratica". E poi ancora una dichiarazione di intenti che sa di promessa: "Non cederò mai all'antipolitica perché sono consapevole che la politica serve ai più deboli contro i più forti". E di metodo: "Dovrà nascere una grande alleanza civica, fatta di partiti, persone, associazioni e movimenti, parteciperò alle primarie e ci arriverò insieme a voi. La nostra sarà una campagna elettorale senza spese folli e che non imbratterà i muri. Scriveremo un programma di riscossa per Roma coinvolgendo un milione di cittadini". Ed infine già un punto programmatico e una stoccata alla politica del sindaco Alemanno: "Privatizzare Acea è pura follia. Privatizzare significa non amare Roma”.
Così la Festa popolare - dedicata da Zingaretti a Miriam Mafai che lo esortava sempre “a cambiare tutto" - e convocata per fare il bilancio di quattro anni di lavoro alla guida della provincia di Roma è diventata il trampolino di lancio per la nuova sfida alla conquista del Campidoglio. "Ne abbiamo combinate di tutti i colori. Quattro anni di idee diventare realtà per città più' vivibili", è stato lo slogan scelto. Ed è quasi una ola dal pubblico per Zingaretti, quando sul video sfilano le immagini dei successi della Provincia. Uno scorrere di immagini e di risultati per dare sostanza all'idea che si può, appunto, "dare una svolta", anche nella Capitale. Dall'istituzione del wi-fi che fa della Provincia di Roma la più grande rete pubblica d'Europa, al Fotovoltaico che ha cancellato l'emissione di 1.450 automobili; da Porta Futuro, che mira a rispondere alla crisi occupazionale, al sostegno delle imprese.
E anche la musica alimenta un clima di campagna elettorale. La colonna sonora della serata è 'Pictures of you' dei The Last Goodnight, la stessa della campagna elettorale del 2008 che ha portato Zingaretti alla conquista di Palazzo Valentini. Una serata aperta dal critico romanesco Johnny Palomba e animata anche dall'intervento di Ettore Scola. A rovinare la "Festa popolare" ci ha pensato il Pdl della Provincia di Roma, affiancato dai coordinatori di Roma e Lazio Gianni Sammarco e Vincenzo Piso, che ha presentato un dossier su "la vera storia dell'amministrazione Zingaretti: oltre agli annunci e agli sprechi il nulla". Ma la campagna elettorale deve ancora cominciare.
"Mi candido a sindaco di Roma insieme a voi e da settembre sarà attivo il sito 'Romapartecipa.it' per raccogliere le idee migliori", ha annunciato subito sommerso da un boato. E poi ha cercato di dare sostanza a quella "nuova speranza" di cui la Capitale ha per lui bisogno. "E’ necessario - ha scandito - selezionare una nuova classe dirigente per Roma con nuovi metodi. Non vogliamo più i fedeli nei posti di potere per servire il principe, ma i migliori al posto giusto perché così inizia la rivoluzione democratica". E poi ancora una dichiarazione di intenti che sa di promessa: "Non cederò mai all'antipolitica perché sono consapevole che la politica serve ai più deboli contro i più forti". E di metodo: "Dovrà nascere una grande alleanza civica, fatta di partiti, persone, associazioni e movimenti, parteciperò alle primarie e ci arriverò insieme a voi. La nostra sarà una campagna elettorale senza spese folli e che non imbratterà i muri. Scriveremo un programma di riscossa per Roma coinvolgendo un milione di cittadini". Ed infine già un punto programmatico e una stoccata alla politica del sindaco Alemanno: "Privatizzare Acea è pura follia. Privatizzare significa non amare Roma”.
Così la Festa popolare - dedicata da Zingaretti a Miriam Mafai che lo esortava sempre “a cambiare tutto" - e convocata per fare il bilancio di quattro anni di lavoro alla guida della provincia di Roma è diventata il trampolino di lancio per la nuova sfida alla conquista del Campidoglio. "Ne abbiamo combinate di tutti i colori. Quattro anni di idee diventare realtà per città più' vivibili", è stato lo slogan scelto. Ed è quasi una ola dal pubblico per Zingaretti, quando sul video sfilano le immagini dei successi della Provincia. Uno scorrere di immagini e di risultati per dare sostanza all'idea che si può, appunto, "dare una svolta", anche nella Capitale. Dall'istituzione del wi-fi che fa della Provincia di Roma la più grande rete pubblica d'Europa, al Fotovoltaico che ha cancellato l'emissione di 1.450 automobili; da Porta Futuro, che mira a rispondere alla crisi occupazionale, al sostegno delle imprese.
E anche la musica alimenta un clima di campagna elettorale. La colonna sonora della serata è 'Pictures of you' dei The Last Goodnight, la stessa della campagna elettorale del 2008 che ha portato Zingaretti alla conquista di Palazzo Valentini. Una serata aperta dal critico romanesco Johnny Palomba e animata anche dall'intervento di Ettore Scola. A rovinare la "Festa popolare" ci ha pensato il Pdl della Provincia di Roma, affiancato dai coordinatori di Roma e Lazio Gianni Sammarco e Vincenzo Piso, che ha presentato un dossier su "la vera storia dell'amministrazione Zingaretti: oltre agli annunci e agli sprechi il nulla". Ma la campagna elettorale deve ancora cominciare.