L’Aula ha respinto la mozione di sfiducia presentata da Idv e Lega. Di Pietro nelle dichiarazioni di voto: “Sulla vicenda esodati ha commesso un imbroglio gravissimo”. Il titolare del Welfare: “Non ho mai mentito, non è mia abitudine”
L'Aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia individuale presentata da Lega e Italia dei valori nei confronti del ministro del Welfare, Elsa Fornero. In una votazione senza sorprese, si sono espressi contro la sfiducia 435 deputati, a fronte dei 88 favorevoli; 18 gli astenuti. La richiesta di sfiducia è legata alla gestione da parte del ministro della vicenda degli esodati, cioè quei lavoratori che a seguito della riforma previdenziale varata dal governo di Mario Monti subito dopo il suo insediamento sono rimasti senza lavoro e senza pensione poiché si sono innalzati i requisiti anagrafici per lasciare il lavoro.
La Fornero ha detto, dopo un balletto di cifre tra ministero e Inps, che sarà garantito un reddito a 120.000 persone, cioè 65.000 che altrimenti avrebbero avuto problemi già nel 2012 e ai quali il governo ha già provveduto, e altri 55.000 per i quali si troverà una copertura a partire dal 2013 con la spending review.
"Mi ha creato sofferenza, però lo abbiamo superato e ora continuerò a lavorare come prima" ha commentato il titolare del Welfare Elsa Fornero al termine del voto della Camera. Il ministro, uscendo dall'Aula di Montecitorio, si intrattiene brevemente prima con alcuni deputati e poi con i cronisti. A chi le chiede se si sia sentita "infastidita" dalla richiesta di mozione di sfiducia replica come questo "non sia il termine adatto" e spiega infatti di aver piuttosto provato "sofferenza". E aggiunge: "A chi mi accusa voglio dire che non ho mai mentito. Non è mia abitudine”.
Ad accusare il ministro di “affermare il falso, mentendo sapendo di mentire” il leader dell’Idv Antonio Di Pietro che in Aula ha detto: "Sarò sobrio nella mia dichiarazione di voto sulla sfiducia al ministro Fornero, e lo farò mordendomi la lingua perché ho rispetto sia del suo ruolo sia del fatto che sia una donna. Il ministro ha commesso un imbroglio gravissimo”. In difesa della Fornero si è invece espresso il leader del Pd Pier Luigi Bersani. "Non bisogna personalizzare così, le misure giuste o sbagliate sono state prese da un governo", ha ricordato a SkyTG24. "E' sbagliato, indelicato e forse anche un po' pericoloso personalizzare su questi temi".
La Fornero ha detto, dopo un balletto di cifre tra ministero e Inps, che sarà garantito un reddito a 120.000 persone, cioè 65.000 che altrimenti avrebbero avuto problemi già nel 2012 e ai quali il governo ha già provveduto, e altri 55.000 per i quali si troverà una copertura a partire dal 2013 con la spending review.
"Mi ha creato sofferenza, però lo abbiamo superato e ora continuerò a lavorare come prima" ha commentato il titolare del Welfare Elsa Fornero al termine del voto della Camera. Il ministro, uscendo dall'Aula di Montecitorio, si intrattiene brevemente prima con alcuni deputati e poi con i cronisti. A chi le chiede se si sia sentita "infastidita" dalla richiesta di mozione di sfiducia replica come questo "non sia il termine adatto" e spiega infatti di aver piuttosto provato "sofferenza". E aggiunge: "A chi mi accusa voglio dire che non ho mai mentito. Non è mia abitudine”.
Ad accusare il ministro di “affermare il falso, mentendo sapendo di mentire” il leader dell’Idv Antonio Di Pietro che in Aula ha detto: "Sarò sobrio nella mia dichiarazione di voto sulla sfiducia al ministro Fornero, e lo farò mordendomi la lingua perché ho rispetto sia del suo ruolo sia del fatto che sia una donna. Il ministro ha commesso un imbroglio gravissimo”. In difesa della Fornero si è invece espresso il leader del Pd Pier Luigi Bersani. "Non bisogna personalizzare così, le misure giuste o sbagliate sono state prese da un governo", ha ricordato a SkyTG24. "E' sbagliato, indelicato e forse anche un po' pericoloso personalizzare su questi temi".