Expo, Pisapia incontra Monti e (per ora) resta commissario
PoliticaIl sindaco di Milano, che nei giorni scorsi aveva rimesso il mandato in polemica con il governo, ha avuto un faccia a faccia con il premier, che lo avrebbe rassicurato. In ballo l’ipotesi di delegare a una figura di fiducia alcuni poteri
Giuliano Pisapia per ora rimane commissario straordinario di Expo 2015, ma la soluzione che il sindaco di Milano ha proposto a Mario Monti (e che il presidente del Consiglio si sarebbe impegnato a realizzare) è il trasferimento di tutti i poteri del commissario a un altro soggetto. Sarebbe questa l'interpretazione della nota diffusa da Pisapia, al termine dell'incontro con il premier e con Formigoni, dopo le dimissioni, avvenute pochi giorni fa, dall'incarico di commissario straordinario all'Expo.
“Nell'incontro - spiega la nota - è stata anche presa in esame la possibilità che il commissario straordinario possa delegare ad una figura di sua fiducia alcuni dei suoi poteri". E questa sarebbe l'ipotesi allo studio, tranne per il fatto che, nelle intenzioni di Pisapia, vi sarebbe la richiesta di una delega pressoché totale dei poteri.
L'idea, insomma, è che al sindaco di Milano rimanga l'incarico formale, mentre la parte più significativa dei suoi poteri potrebbero essere trasferiti a una persona scelta da lui, di sua fiducia. Una sorta di "commissario de facto". Si tratta di un'ipotesi allo studio, al momento impraticabile per i vincoli giuridici che l'incarico impone, ma che il premier si è impegnato a valutare con attenzione. In tal caso, il primo cittadino milanese sceglierebbe lui stesso chi nominare (e non Palazzo Chigi, come nel caso di una rinuncia definitiva di Pisapia). E si tratterebbe di una figura in grado di agire e firmare atti (diversamente da quanto fa il sub-commissario Paolo Alli con Roberto Formigoni, come evocato dal governatore lombardo, in una nota).
“Nell'incontro - spiega la nota - è stata anche presa in esame la possibilità che il commissario straordinario possa delegare ad una figura di sua fiducia alcuni dei suoi poteri". E questa sarebbe l'ipotesi allo studio, tranne per il fatto che, nelle intenzioni di Pisapia, vi sarebbe la richiesta di una delega pressoché totale dei poteri.
L'idea, insomma, è che al sindaco di Milano rimanga l'incarico formale, mentre la parte più significativa dei suoi poteri potrebbero essere trasferiti a una persona scelta da lui, di sua fiducia. Una sorta di "commissario de facto". Si tratta di un'ipotesi allo studio, al momento impraticabile per i vincoli giuridici che l'incarico impone, ma che il premier si è impegnato a valutare con attenzione. In tal caso, il primo cittadino milanese sceglierebbe lui stesso chi nominare (e non Palazzo Chigi, come nel caso di una rinuncia definitiva di Pisapia). E si tratterebbe di una figura in grado di agire e firmare atti (diversamente da quanto fa il sub-commissario Paolo Alli con Roberto Formigoni, come evocato dal governatore lombardo, in una nota).