Parma a 5 stelle, Orlando vince a Palermo e Doria a Genova

Politica

Ai ballottaggi delle comunali, il centrosinistra vince in 13 delle città più importanti, ma perde contro Pizzarotti nel capoluogo emiliano. Il Pd canta vitttoria, il Pdl ammette la sconfitta. Il Carroccio perde 7 ballottaggi su 7. Crolla l'affluenza

L’exploit dei grillini, l'affermazione in molte città del Pd (che però perde a Parma e Palermo), la debacle di Pdl e Lega. E l’astensione da record. Conferme e sorprese sono arrivate dal secondo turno delle elezioni comunali, che ha coinvolto 118 comuni.

Il Pd vince in 13 delle città principali - I ballottaggi hanno riguardato 3 capoluoghi di Regione (Genova, L'Aquila e Palermo) e 16 capoluoghi di Provincia. E la partita, nelle città principali, è finita 13 a 3 per il centrosinistra sul centrodestra, con il trionfo del Movimento 5 Stelle a Parma e 2 città all'Udc. I candidati di centrosinistra sono riusciti a strappare al centrodestra 8 Comuni, vale a dire Palermo, Alessandria, Asti, Como, Isernia (dopo 10 anni dominio del centrodestra), Lucca, Monza e Rieti. Il centrodestra 'tiene' invece a Trapani e Trani, riuscendo anche a strappare Frosinone al centrosinistra. All’Udc sono andate Cuneo e Agrigento.

Parma, Genova, Palermo - Mai il dato più rilevante è quello del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che in termini numerici vince in 4 città ma in termini politici molto di più. Per quanto riguarda il Pd, i democratici conquistano comuni soprattutto al Nord, dove si squarcia il baratro dopo la disfatta di Pdl e Lega, ma perdono la sfida con Grillo a Parma e quella tutta interna alla sinistra a Palermo, dove trionfa il candidato dell'Idv Orlando contro il vincitore delle primarie del centrosinistra Ferrandelli.

Nella prima analisi del voto nelle grandi città, salta all'occhio un messaggio 'antisistema'. Trionfano candidati espressioni di forze fuori dalla maggioranza che sostiene il governo: dal grillino Federico Pizzarotti (60,22%), al già sindaco Dc Leoluca Orlando sostenuto da Idv ed ecologisti (72,43%). A Genova il centrosinistra vince con Marco Doria (59,71%), e mentre Beppe Grillo già punta alle politiche, il segretario del Pd Pierluigi Bersani riflette sulla sconfitta a Parma e fa parlare i numeri. "Di 177 comuni sotto i 15 mila abitanti - conteggia - abbiamo vinto in 92. Questi sono i fatti: abbiamo vinto senza se e senza ma le elezioni amministrative del 2012. E non sarà consentito a nessuno il simpatico tentativo di rubarci la vittoria".

Il Pdl ammette la sconfitta - Chi non nasconde affatto la debacle è il Pdl: nessuno degli esponenti di vertice si sogna di negare o minimizzare la sconfitta. A partire dal segretario Angelino Alfano, che immediatamente comprende il dato del voto e anche la scelta degli elettori moderati di non andare a sinistra ma di astenersi. "Il loro messaggio e fortissimo: chiedono una nuova offerta politica - riflette -. Siamo determinati a offrirla a loro e al Paese". Sono in molti (da Lupi a La Russa, da Alemanno a Napoli) a sperare non in un semplice restyling ma in un nuovo progetto, con nomi e volti diversi, magari nell'inedita alleanza con Casini e Montezemolo.

La debacle della Lega - Anche la Lega va male e non lo nasconde. Il Carroccio perde 7 ballottaggi su 7. "Con questa sconfitta - ammette Roberto Maroni - si chiude la traversata nel deserto. Abbiamo pagato un prezzo altissimo agli scandali. Ora si apre la fase dei congressi". Il Terzo Polo vince a Cuneo ed Agrigento. E il segretario Lorenzo Cesa spiega che dopo aver "smantellato" il Terzo Polo, ora l'Udc non guarda "né a destra né a sinistra ma lavora per ricostruire il centro moderato".

Astensionismo da record - L’astensionismo (solo metà degli aventi diritto si sono recati alle urne) è l'altro dato eclatante di questo secondo turno, che si è svolto in un clima singolare per il Paese, con le immagini della dirette tv sulle amministrative sovrapposte a quelle del terremoto in Emilia e del funerale della sedicenne Melissa Bassi a Brindisi.

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