Lettera Fai: minacce a Monti e ai vertici di Equitalia Sud

Politica

Il premier "è uno dei 7 obiettivi" scrive il gruppo terroristico. Dubbi sull'attendibilità. Al Forum della PA, il presidente del Consiglio ha difeso i dipendenti pubblici: "Il rispetto non deve mancare anche quando è legittima una certa insofferenza”

Il presidente del Consiglio Mario Monti nel mirino del gruppo terroristico Fai-nucleo Olga. L'organizzazione, che ha rivendicato l'aggressione al dirigente della Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi, ha infatti recapitato alla redazione di Reggio Calabria della Gazzetta del Sud e al quotidiano Calabria Ora, a Cosenza, una lettera nella quale minacciano sia il premier sia i vertici di Equitalia sud. Monti, si legge nella lettera del gruppo Fai, è "uno dei sette rimasti". Il gruppo anarchico, solo qualche giorno fa, aveva infatti dichiarato di essere intenzionato a colpire altre 7 volte.
Nelle ultime ore, però, si fa strada l'ipotesi che possa trattarsi di un falso. Gli investigatori e gli analisti d'intelligence stanno infatti valutando l'attendibilità del documento. Nelle lettere ci sarebbero diversi elementi che avrebbero fatto sorgere dubbi.
L'avvertimento del gruppo terroristico arriva dopo l'intervento del presidente del Consiglio all'inaugurazione del forum della Pubblica Amministrazione a Roma, durante il quale aveva difeso i dipendenti pubblici, che rischiano la vita per il loro lavoro (GUARDA IL VIDEO), e aveva chiesto rispetto nonostante sia "legittima l'insofferenza per scelte impopolari". Il riferimento è ai recenti fatti di cronaca che coinvolto dipendenti di Equitalia.

Minacce a Monti - "Diciamo a Monti che lui è uno dei sette rimasti e che il popolo non ha nessun interesse a rimanere in Europa, a salvare le banche e a saldare i conti di uno Stato che finora ha sperperato per conto proprio", si legge nella nota a firma del gruppo anarchico Fai-nucleo Olga, che minaccia anche il direttore di Equitalia Sud, definito un "becero uomo d'affari". "Il popolo ci ha dato mandato e sacrificheremo anche le nostre vite per la causa giusta". Gli autori del comunicato si rivolgono anche al ministro dell'Interno: "Il ministro Cancellieri ha detto che se si attacca Equitalia si attacca lo Stato, dunque noi attaccheremo lo Stato, che non tollera il popolo". E ancora: "Ogni altro suicidio che avverrà, è ritenuto omicidio di Stato".

Monti difende i i dipendenti della Pubblica Amministrazione  - Nella mattinata di mercoledì 16 maggio Mario Monti era intervenuto al Forum della PA e si era rivolti direttamente ai dipendenti pubblici. "Il fatto che membri della Pubblica amministrazione siano chiamati ad operare con funzioni molto delicate, molto impopolari, non significa che l'importanza di quelle funzioni sia meno essenziale, anzi. E non significa che il rispetto che i cittadini devono loro sia diminuito anche in una fase in cui è legittima una certa insofferenza dei cittadini per i costi complessivi e per la non ancora adeguata funzionalità complessiva della PA".
Queste le parole del premier, che ha rivolto "un ringraziamento a tutti i dipendenti della Pubblica amministrazione, che in questa fase di forti tensioni affrontano particolari criticità, persino rischi per la propria incolumità, come la cronaca degli ultimi giorni ha purtroppo documentato, ribadendo loro, e avrò altre occasioni molto presto di farlo, che la vicinanza e il supporto del governo sono incondizionati e costanti".

L'Italia affronta la crisi ancora in quella che può essere definita una fase 1, ancora con "aspetti di emergenza". Ma, ha sottolineato il premier, abbiamo fatto grandi passi avanti "rispetto a novembre quando l'Italia stessa era fonte di crisi". 

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