Lega, il senatore Stiffoni si autosospende. Contestato Bossi

Politica
Il senatore della Lega Stiffoni

La decisione arriva poche ore dopo l'interrogatorio del capogruppo Bricolo. I magistrati starebbero indagando sulla gestione dei rimborsi delle spese del gruppo di Palazzo Madama. A Crema incursione di contestatori a una manifestazione col senatur

Non si placa lo tsunami in casa Lega. L'ultimo effetto dell'inchiesta giudiziaria che ha investito il Carroccio sono le dimissioni da amministratore del gruppo del partito al Senato da parte di Piergiorgio Stiffoni, che si è anche autosospeso dal movimento e dal gruppo Lega Nord al Senato "al fine di non danneggiare l'immagine del movimento".

L'audizione di Bricolo - La diffusione della notizia - che secondo lo stesso Stiffoni era stata comunicato al partito già il 24 aprile -  arriva poche ore dopo che i pm di Milano che indagano sui fondi della Lega hanno sentito come testimone Federico Bricolo, l'attuale capogruppo al Senato del Carroccio.
L'audizione del senatore sarebbe durata per circa tre ore e da quanto è trapelato sarebbe dovuta ad alcuni sospetti che i magistrati milanesi hanno sulla gestione dei rimborsi delle spese per il gruppo dei senatori della Lega da parte dello stesso Stiffoni, che avrebbe la firma sul conto al Senato della Lega.

Stiffoni: "Nessun rapporto con Belsito" - "Se si vuole correre dietro le fantasie liberi di farlo, io dico solo che se questo serve per riempire un taccuino o confezionare un lancio di agenzia solo per far piacere a qualcuno, ebbene io non ci sto", aveva detto poco prima ai cronisti Stiffoni dopo le indiscrezioni sull'ultimo interrogatorio dell'ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito.
"Tengo a precisare per l'ennesima volta - aveva chiarito Stiffoni - che con il signor Belsito non ho mai avuto rapporti personali e/o professionali e che a lui non ho mai chiesto consigli su possibili investimenti. A suffragare ciò sta anche il fatto che quando da sottosegretario veniva a pranzo o a cena nel ristorante del Senato occupava sempre un tavolo diverso dal mio e pertanto neanche nell'occasione del pasto ho avuto modo di parlare di alcunché con questa persona".

Bossi contestato a Crema - Ma le turbolenze per la Lega non sono mancate nemmeno in serata. Una ventina di persone dietro a uno striscione con scritto 'Lega predona a casa nostra' si è presentata al comizio di Umberto Bossi a Crema iniziando a urlare frasi come 'fuori la Lega dalle citta". Nel frattempo è stata sventolata anche una bandiera dei No Tav. Chi protesta è stato tenuto a distanza dalle forze dell'ordine mentre dal palco il candidato sindaco del Carroccio Roberto Torazzi esortava ad "andare avanti". 

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