L’ex ministro dell’Interno pubblica insieme ad altri 28 parlamentari, tra cui anche Lamberto Dini, una proposta per “rinnovare e riaggregare i partiti”. E spiega: “Da solo il Pdl non andrebbe lontano”. Aperture da Fini e Cicchitto: potrei firmare anch'io
Andare oltre il Pdl. E’ quello che chiede Beppe Pisanu al suo partito. Lo fa attraverso un documento in 4 pagine, diviso in 6 capitoli, con cui l'ex ministro dell'Interno chiede di "rinnovare e riaggregare i partiti: nella forma più che nella sostanza". Pisanu, a quanto si apprende, 24 ore prima avrebbe anticipato i contenuti del testo a Silvio Berlusconi programmando un incontro con il Cavaliere la prossima settimana.
Il nome dell’ex ministro dell’Interno era spuntato fuori, senza mai essere confermato in via ufficiale, anche tra i cosiddetti “malpancisti” del Pdl (a ottobre c’era stato anche un giallo legato a una lettera con la quale si chiedevano le dimissioni di Berlusconi).
E dopo la diffusione del documento, giovedì 19 aprile, non sono tardate ad arrivare le prime reazioni. Tra queste quella del presidente della Camera, Gianfranco Fini, cofondatore del Pdl entrato in rotta di collisione con il Cavaliere (dalla rottura è nato Fli): "Il documento reso noto dal senatore Giuseppe Pisanu merita attenzione perché pone con lucidità questioni reali e auspica una possibile evoluzione positiva del sistema politico. Vedremo come sarà accolto dal Pdl cui appartengono tutti i senatori firmatari".
Ci pensa Cicchitto a rispondere. Il capogruppo alla Camera del Pdl sembra non chiudere la porta a Pisanu: "Premesso che condivido interamente il progetto e l'azione politica di Alfano, se il documento di Pisanu afferma che, partendo dal Pdl, bisogna lavorare per costruire un grande partito dei moderati e dei riformisti , allora potrei firmarlo anche io".
Ma di cosa parla esattamente l’ex ministro? Il cuore della proposta di Pisanu è racchiuso al capitolo 5, quello intitolato proprio “Andare oltre il Pdl”: “Siamo convinti - si legge nel testo - che il meglio della sua esperienza politica si salva soltanto con la partecipazione, insieme ad altri e in condizioni di pari dignità, ad un nuovo movimento liberaldemocratico, laico e cattolico. Da solo il Pdl non andrebbe lontano, anzi rischierebbe di arretrare”. Nelle conclusioni si chiede ai parlamentari pidiellini "di discutere di questi problemi per costruire una comune linea politica".
Il primo capitolo del documento di proposte, sottoscritto da una trentina di senatori (primi firmatari Giuseppe Pisanu e Lamberto Dini e tra gli altri Ombretta Colli, Ferruccio Saro, Guido Viceconte, Diana De Feo) si intitola “Crisi dei partiti e questione morale”: “Non c'è nulla di più distruttivo e avvilente - si legge nel testo - del vuoto politico, cioè della perdita di identità, di progetto e iniziativa. Ma i partiti sono indispensabili e perciò dobbiamo ricostruirli. Se non li rinnovassimo, in qual modo potremmo ripresentarci alle elezioni del 2013 con il vecchio e diruto bipolarismo? O in ordine sparso, al traino del governo Monti?".
Il nome dell’ex ministro dell’Interno era spuntato fuori, senza mai essere confermato in via ufficiale, anche tra i cosiddetti “malpancisti” del Pdl (a ottobre c’era stato anche un giallo legato a una lettera con la quale si chiedevano le dimissioni di Berlusconi).
E dopo la diffusione del documento, giovedì 19 aprile, non sono tardate ad arrivare le prime reazioni. Tra queste quella del presidente della Camera, Gianfranco Fini, cofondatore del Pdl entrato in rotta di collisione con il Cavaliere (dalla rottura è nato Fli): "Il documento reso noto dal senatore Giuseppe Pisanu merita attenzione perché pone con lucidità questioni reali e auspica una possibile evoluzione positiva del sistema politico. Vedremo come sarà accolto dal Pdl cui appartengono tutti i senatori firmatari".
Ci pensa Cicchitto a rispondere. Il capogruppo alla Camera del Pdl sembra non chiudere la porta a Pisanu: "Premesso che condivido interamente il progetto e l'azione politica di Alfano, se il documento di Pisanu afferma che, partendo dal Pdl, bisogna lavorare per costruire un grande partito dei moderati e dei riformisti , allora potrei firmarlo anche io".
Ma di cosa parla esattamente l’ex ministro? Il cuore della proposta di Pisanu è racchiuso al capitolo 5, quello intitolato proprio “Andare oltre il Pdl”: “Siamo convinti - si legge nel testo - che il meglio della sua esperienza politica si salva soltanto con la partecipazione, insieme ad altri e in condizioni di pari dignità, ad un nuovo movimento liberaldemocratico, laico e cattolico. Da solo il Pdl non andrebbe lontano, anzi rischierebbe di arretrare”. Nelle conclusioni si chiede ai parlamentari pidiellini "di discutere di questi problemi per costruire una comune linea politica".
Il primo capitolo del documento di proposte, sottoscritto da una trentina di senatori (primi firmatari Giuseppe Pisanu e Lamberto Dini e tra gli altri Ombretta Colli, Ferruccio Saro, Guido Viceconte, Diana De Feo) si intitola “Crisi dei partiti e questione morale”: “Non c'è nulla di più distruttivo e avvilente - si legge nel testo - del vuoto politico, cioè della perdita di identità, di progetto e iniziativa. Ma i partiti sono indispensabili e perciò dobbiamo ricostruirli. Se non li rinnovassimo, in qual modo potremmo ripresentarci alle elezioni del 2013 con il vecchio e diruto bipolarismo? O in ordine sparso, al traino del governo Monti?".