Il pareggio di bilancio entra nella Costituzione

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Approvata in via definitiva la modifica dell'art.81 della Carta. Monti: "Bisognava esserci e io c'ero". Ma l'Fmi, dopo gli elogi di Lagarde, avverte: "Non lo centrerete nel 2013"

Entra in Costituzione il principio del pareggio di bilancio. Il Senato approva con 235 sì, 11 no e 24 astenuti il ddl di riforma dell' art.81 della Costituzione che diventa legge con questa quarta e ultima lettura, prevista per le riforme costituzionali.
Il voto sul pareggio di bilancio in Senato "è importante. Bisognava esserci e io c'ero", è stato il commento del premier, Mario Monti.

Cosa prevede il nuovo testo - Il ddl è stato approvato con il quorum dei due terzi degli aventi diritto e ciò impedisce il ricorso al referendum confermativo.
Il nuovo articolo 81 della Costituzione afferma che "lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all'indebitamento - si legge nella nuova formulazione dell'articolo 81 - è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali" tra le quali sono incluse "gravi recessioni economiche, crisi finanziarie, gravi calamità naturali'".
Previsto poi che "ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri, provvede ai mezzi per farvi fronte". La riforma dell'articolo 81 prevede, con una legge di attuazione, "l'istituzione presso le Camere di un organismo indipendente al quale attribuire compiti di analisi e veritica degli andamenti di finanza pubblica e di valutazione dell'osservanza delle regole di bilancio".
La riforma prevede infine che "le Camere esercitano la funzione di controllo sulla finanza pubblica con particolare riferimento all'equilibrio tra entrate e spese nonché alla qualità e all'efficacia della spesa delle pubbliche amministrazioni".
La legge costituzionale si applica a decorrere dall'esercizio finanziario relativo all'anno 2014.

L'Fmi: "L'Italia non raggiungerà il pareggio nel 2013" - Ma nello stesso giorno dell'approvazione, e dopo aver plaudito l'Italia per il lavoro fatto, il Fondo monetario internazionale esprime più di un dubbio sul fatto che l'Italia l'anno prossimo potrà centrare il pareggio di bilancio, obiettivo di finanza pubblica concordato in sede europea.
A impedire il raggiungimento del target,s econdo il Fondo, è la recessione: infatti depurando i conti pubblici dalla congiuntura negativa, il bilancio italiano risulterebbe in avanzo il prossimo anno.
Secondo il Fondo monetario, quest'anno il rapporto deficit/Pil per l'Italia si attesterà al 2,4%, mentre l'anno prossimo, pur calando all'1,5%, si terrà lontano dal pareggio. I numeri pubblicati dall'organismo guidato da Christine Lagarde registrano, comunque, un miglioramento rispetto all'ultimo aggiornamento del rapporto, risalente allo scorso gennaio, in cui per il 2012 era stimato un deficit del 2,8% mentre per il 2013 veniva indicato un disavanzo del 2,3%.

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