Vendola: "La sanità italiana è un modello demenziale"

Politica

Il governatore pugliese a SkyTG24 si difende dalle indagini in cui è coinvolto: “Una persona potente deve aver ossequio nei confronti dell’autorità giudiziaria”. E sul finanziamento pubblico dice: “Deve restare, ma occorre fissare precisi limiti”. VIDEO

"Credo che una persona potente - e io sono il governatore di una grande regione - debba avere ossequio nei confronti dell'autorità giudiziaria. Non invoco nessun criterio particolare e non evoco complotti perché penso di poter spiegare tranquillamente la mia onestà".
Così il governatore pugliese e presidente di Sel Nichi Vendola commenta a SkyTG24
le vicende giudiziarie che in questi ultimi giorni l'hanno visto coinvolto: un'inchiesta con l'accusa di concorso in abuso d'ufficio per aver favorito la nomina di un primario, e un'indagine che riguarda invece una transazione da 45 milioni con un ospedale.
"Sono interessante mediaticamente, politicamente, ma questo lo dico in senso oggettivo, perché da queste accuse so difendermi tranquillamente", aggiunge Vendola, rivendicando la nomina del primario, il prof. Sardelli (nomina finita al centro della prima indagine): "Il fatto che si diceva fosse vicino al centrodestra, che non fosse mio amico, non è bastato a sbarragli le strade. Questa è la conferma della mia buona fede e dell'applicazione della regola secondo cui vince il più bravo".

Vendola: "Sanità, un modello demenziale" - Secondo Vendola, esiste comunque un problema sanità a livello nazionale: "Girano troppi soldi, gli ospedali sono come casinò, il sistema sanitario è come una flotta di sommergibili che navigano negli abissi. C'è un modello demenziale, un ibrido mostruoso per metà politico e per metà manageriale".
Poi aggiunge di essersi pentito di aver avuto rapporti con Don Verzè, ma precisa: "Il San Raffaele, prima di questo tsunami giudiziario, appariva come un polo d'eccellenza. E' stato l'unico criterio che mi ha orientato nella scelta di una collaborazione".

"Un tetto per le campagne elettorali" - Quanto invece alle nuove regole sul finanziamento ai partiti, dopo i casi Lusi (Pd) e Lega dice: "La politica non possono farla solo i ricchi e i faccendieri. Il finanzimento pubblico è una necessità. Tuttavia non è possibile che circolino tutti questi soldi, non è possibile che siano usati come investimenti. Bisogna imporre per legge la trasparenza dei finanziamenti privati. E bisogna porre per legge un tetto per le campagne elettorale".

"Lavoro, la considero una pessima riforma" - Vendola infine non manca di attaccare il Movimento 5 stelle di Grillo: "Il rischio è che i voti della Lega vadano nel fiume sporco dell'antipolitica. Grillo è un fenomeno di populismo che non ha caratteristiche di prospettiva da offrire al Paese. Il nostro problema è ricostruire la democrazia". E da ultimo una battuta sulla riforma del lavoro: "Il mio auspicio è che non passi, a considero una pessima riforma".

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